Matthes, Roland
Germania Orientale • Pössneck, 17 novembre 1950 • Specialità: 100 m, 200 m dorso
Roland Matthes, detto il Sughero imprendibile, è a giusta ragione considerato il più grande specialista delle nuotate a dorso di ogni epoca, probabilmente il nuotatore dotato di maggior classe che si sia mai visto in una piscina. È rimasto imbattuto per oltre sette anni nelle sue specialità preferite, i 100 e i 200 m dorso. Nel corso di una carriera che a livello internazionale si è sviluppata tra il 1966 e il 1976, dove si è dimostrato il più forte rappresentante della nazionale maschile della Germania Orientale, ha messo insieme una collezione di 4 titoli olimpici, 3 mondiali e 4 europei a livello individuale. Questo straordinario repertorio è completato da 15 primati mondiali nelle prove di dorso e da 4 primati europei nei 100 m farfalla e nei 200 m misti. Un ruolino di marcia con pochi uguali; tuttavia Matthes è sempre stato considerato un atleta più motivato dalle possibilità di successo che dalle prestazioni cronometriche.
Longilineo (1,89 m di altezza per 75 kg di peso) e dotato di una capacità di scivolamento in acqua rimasta unica nella storia della specialità, Matthes ha espresso il dorso più elegante ed efficace della storia del nuoto. Un dato statistico testimonia la sua grandezza fuori dal tempo: nella storia dei giochi olimpici egli è l'unico nuotatore ad aver vinto più di due medaglie d'oro in uno dei tre stili obbligati: il dorso, la rana e la farfalla. Indirizzato al nuoto dal suo insegnante di educazione fisica, solo dopo i sedici anni Matthes cominciò a emergere sul piano cronometrico come nuotatore, anche se il suo talento non veniva comunque apprezzato. La sua incredibile serie di successi iniziò con le Olimpiadi del 1968, dopo le quali la sua ascesa è stata irresistibile. Dopo aver migliorato in quello stesso anno il record mondiale dei 100 m, vinse, a Lipsia, anche il titolo mondiale nei 200 m, siglando inoltre il primato del mondo nei 100 m dorso nella prima frazione della staffetta mista. Questa sua capacità di esprimere il meglio di sé nella prova di squadra è stato un vero e proprio marchio di fabbrica nella sua straordinaria carriera. In seguito ha dominato gli Europei di Barcellona del 1970, portando il limite mondiale nella prima frazione della staffetta mista a 56,9″ e riconquistando anche il record nei 200 m con 2′06,1″ nelle batterie di quella gara. Nel 1972, due mesi prima dei Giochi Olimpici di Monaco in cui vincerà ancora 100 e 200 m dorso, ha percorso quest'ultima distanza in 2′02,8″, realizzando un primato del mondo migliore del limite precedente (2′05,6″) di quasi 3 secondi. Il margine di progresso era enorme, ma a destare sensazione era stato il fatto che, per la prima e unica volta nella storia del nuoto, la velocità media di percorrenza nei 200 m dorso era stata superiore a quella nei 200 m farfalla. Nel 1973 a Belgrado fece ulteriormente precipitare il primato del mondo nei 200 m dorso, portandolo a 2′01,87″. È stato un campione che ha precorso i tempi e che ha saputo resistere ai vertici per dieci stagioni agonistiche, rimanendo imbattuto nei 100 m dorso per otto anni tra il luglio 1966 e il 1974, periodo nel quale vinse 116 volte su questa distanza. Nei 200 m dorso rimase senza sconfitte per quasi otto anni, tra l'autunno 1966 e l'estate 1974, vincendo consecutivamente 71 gare. La sua imbattibilità su entrambe le distanze fu interrotta dallo statunitense John Naber, secondo solo a Matthes tra gli specialisti di ogni epoca del dorso.
La sua ultima grande stagione di successi (1973) coincise con la programmazione della prima edizione dei Mondiali di nuoto, disputatasi a Belgrado. Dopo avere ancora una volta migliorato il mondiale nei 200 m dorso, si accontentò di vincere la gara individuale dei 100 m, rallentando visibilmente nel tratto finale. Come sempre, era sua intenzione spingere al massimo sui 100 m nella prima frazione della staffetta mista, per cercare record e vantaggio, ma prima della gara si infortunò a una caviglia e gareggiò in condizioni menomate; ciò gli impedì di battere il record, e non sarebbe più stato in grado di farlo in seguito.
Dopo il ritiro si è dedicato all'insegnamento dell'educazione fisica.