CARBONE (Carbonesi), Rolando
Nacque a Bologna da un certo Bartolomeo, si ignora in quale anno. Il suo nome compare per la prima volta in occasione di un patto stipulato il 31 maggio 1301 a Bologna, quando, agendo nella sua qualità di sindaco della città e a nome dell'Università dei bianchi fiorentini, degli Ubaldini di Montaccenico, dei Comuni di Pistoia, di Forlì, Faenza, Imola, del contado di Imola e del Comune di Bagnacavallo, concluse e giurò un accordo con i rappresentanti di Bernardino da Polenta e della città di Cervia, e con il rappresentante di Cesena. Il 25 marzo 1307, a Mantova, intervenne nelle vesti di giudice - insieme con l'altro giudice Baldino Zucchi di Bergamo - alla stipulazione della pace fra i procuratori dei Comuni di Bergamo e Brescia, e quelli di Alboino Della Scala e di Guido Bonacolsi signori di fatto della città di Mantova, sulla base di quanto già convenuto alcune settimane prima fra Brescia e Bergamo. Nel 1308 il C. esplicava ancora la sua attività a Mantova; infatti in tale anno, sempre quale giudice del podestà - è esattamente definito "giudice ai Malefici" -, ordinò la trascrizione del testo della pace perpetua conclusa il 3 marzo tra Fresco marchese d'Este, Alboino Della Scala, agente anche a nome del fratello Cangrande, e Guido Bonacolsi; e presenziò, nel mese di luglio, alla pacificazione tra i Comuni di Lodi e di Mantova. Nel 1313 il C. era vicario a Modena in nome di Rinaldo Bonacolsi, che ne era divenuto signore nell'ottobre dell'anno precedente. Nel gennaio di tale anno, d'accordo con il consiglio del Comune di Modena, nominò i due delegati incaricati di offrire la podesteria della città a Luigi Gonzaga. Nel febbraio, con vari nobili modenesi e alcuni bolognesi, partecipò all'agguato nel quale venne ucciso Raimondo da Spello, nipote del pontefice Clemente V e marchese della Marca di Ancona, che si recava in Francia. Raimondo era uno degli esponenti più in vista dei guelfi: con questo attacco proditorio il C. ed i ghibellini modenesi non solo avevano creduto di assestare un duro colpo al partito avversario, ma avevano sperato anche in una ricca preda. Nel 1318 il C. era nuovamente a Mantova quale vicario generale della città per conto di Rinaldo e Butirone Bonacolsi, quando Luigi Gonzaga venne eletto podestà. Non si conosce la data della morte del C., né sappiamo dove sia avvenuta.
Fonti e Bibl.: Iohannis de Bazano Chronicon Mutinense, in Rerum Ital. script., 2 ediz., XV, 4, a cura di T. Casini, pp. 67-68; Petri Cantinelli Chronicon,ibid., XXVIII, 2, a cura di F.Torraca, p. 95 n. 2; Documenti per la storia delle relazioni fra Verona e Mantova nel sec. XIV, a cura di C. Cipolla, in Misc. di storia veneta, s. 2, XII (1907), 1, pp. 130, 154, 191; G. Tiraboschi, Memorie storiche modenesi, Modena 1793, II, pp. 188-191; F. Amadei, Cronaca universale della città di Mantova, Mantova 1954, I, p. 482.