RomaSituazione politico-amministrativa
di Emma Ansovini
A una stima del 31 dicembre 2005 la popolazione residente del comune risultava pari a 2.547.677 ab., e quella della provincia a 3.831.959.
La consultazione elettorale del novembre 1946 mise fine all'amministrazione del sindaco di nomina prefettizia A.F. Doria Pamphili, iniziata nel giugno 1944, ma non condusse alla formazione di una giunta in grado di governare la città. Infatti l'elezione del sindaco S. Rebecchini, esponente di spicco della Democrazia cristiana (DC) romana, fu seguita dalle sue immediate dimissioni, per l'impossibilità di giungere a un accordo tra le varie forze politiche, e da una gestione commissariale. Dopo la nuova consultazione dell'ottobre 1947 si formò una giunta di centrodestra (DC; Uomo qualunque; Partito liberale italiano, PLI) presieduta dallo stesso Rebecchini, il quale guidò anche l'amministrazione di centrodestra (DC; PLI, Partito socialdemocratico italiano, PSDI; Partito repubblicano italiano, PRI) scaturita dalle elezioni del maggio 1952. Ancora di centrodestra furono le due giunte che seguirono le consultazioni del maggio 1956, in cui la DC si confermò primo partito della città con il 32%, seguita dal Partito comunista italiano (PCI) con il 24,2%. La prima giunta, guidata dal senatore democristiano U. Tupini, era composta dalla DC, dal PLI, dal PSDI e da un esponente del PRI. Dopo le dimissioni di quest'ultimo, la giunta sopravvisse con l'appoggio esterno del Movimento sociale italiano (MSI, che del resto aveva più volte sostenuto le amministrazioni Rebecchini) fino al gennaio 1958, quando fu sostituita da una coalizione DC-PLI-PSDI in seguito all'elezione a sindaco, con i voti decisivi del MSI e dei monarchici, di U. Cioccetti. Fu sempre quest'ultimo a guidare la giunta monocolore democristiana formatasi dopo le consultazioni del novembre 1960, fino alla nomina di un commissario (luglio 1961), la quale chiudeva una lunga e complessa crisi politica apertasi con le dimissioni del sindaco nell'aprile dello stesso anno. A determinare la crisi furono gli scandali legati alla costruzione dell'aeroporto di Fiumicino, ma anche la nuova politica di apertura a sinistra della DC nazionale, osteggiata da larga parte del partito romano. Le elezioni amministrative tenutesi nel giugno 1962, dopo quasi un anno di gestione commissariale, inaugurarono l'era delle giunte di centrosinistra (DC; PRI; PSDI; Partito socialista italiano, PSI). La prima fu guidata da G. della Porta e fu seguita, dal marzo 1964, da un'altra capeggiata da A. Petrucci, che fu confermato nella carica anche dopo le consultazioni del giugno 1966, fino alle dimissioni (nov. 1967) presentate in occasione della sua candidatura alla Camera dei deputati. Seguirono altre giunte di centrosinistra, presiedute da R. Santini (dic. 1967-maggio 1969) e da C. Darida (luglio 1969-giugno 1971). Quest'ultimo rimase sindaco per sette anni, guidando, dopo le elezioni del giugno 1971, due giunte monocolori democristiane e due di centrosinistra. Le consultazioni del giugno 1976 costituirono una svolta nella storia politica della città: il PCI infatti, con il 35,5%, superò per la prima volta la DC, che ottenne il 33,1%. Si assistette a una forte polarizzazione del voto: i due maggiori partiti si accaparrarono quasi il 70% dei voti, mentre il MSI conservò la terza posizione, pur scendendo dal 16,2% del 1971 al 10,6%. Fu nominato sindaco G.C. Argan, personalità di grande rilievo nel campo della cultura, che formò una giunta di sinistra composta dal PCI, dal PSI, dal PSDI e da una consigliera indipendente. Analoga composizione ebbe l'amministrazione guidata da L. Petroselli (segretario della federazione romana del PCI), costituitasi nel settembre 1979, dopo le dimissioni per motivi di salute di Argan. Le consultazioni tenutesi nel giugno 1981 confermarono sostanzialmente i risultati del 1976, con un lieve incremento del PCI (36,1%) e un arretramento della DC (29,6%), mentre il PSI conquistava il terzo posto (10,1%) e il MSI scendeva ulteriormente (8,7%). Petroselli ricoprì ancora la carica di sindaco, fino alla morte, avvenuta improvvisamente nell'ottobre 1981. Fu sostituito, sempre alla guida di una coalizione di sinistra (in cui era entrato anche il PRI), da U. Vetere. Le elezioni del maggio 1985 misero fine a questa esperienza, riportando il controllo dell'amministrazione nelle mani della DC, divenuta di nuovo il primo partito con il 33,1% (contro il 30,8% del PCI), e portarono al governo della città giunte pentapartito, composte da DC, PSI, PSDI, PRI e PLI, e presiedute dai democristiani N. Signorello (sett. 1987-maggio 1988) e P. Giubilo (ag. 1988-luglio 1989). In seguito alle dimissioni di quest'ultimo, a causa di irregolarità nella gestione delle mense scolastiche, fu nominato un commissario prefettizio e furono indette elezioni anticipate per l'ottobre 1989; queste ultime confermarono la maggioranza uscente, con un netto rafforzamento del PSI (13,8%). Il PCI, con il 26,6%, calava ulteriormente, e vedeva annullata di fatto la crescita degli anni Settanta. Fu eletto sindaco, alla guida di una coalizione pentapartito, il socialista F. Carraro che presiedette anche le due successive giunte: la prima (composta da DC, PSI e PSDI) dal luglio 1992 al febbraio 1993, e la seconda (formata da PSI, PSDI, Verdi riformisti e un consigliere indipendente) nell'aprile 1993, durata pochi giorni. Dopo le dimissioni di Carraro (apr. 1993) e un periodo di commissariamento, si svolsero nel novembre-dicembre nuove elezioni, con una legge elettorale di tipo maggioritario che prevedeva l'elezione diretta del sindaco e un eventuale secondo turno. Le consultazioni sancirono la vittoria dello schieramento di centrosinistra guidato dal verde F. Rutelli, che sconfisse al ballottaggio G. Fini con il 53,1%. Il MSI divenne il primo partito con il 31%, contro il 18,2% del Partito democratico della sinistra (PDS). Fu ancora Rutelli, sempre alla testa di una coalizione di centrosinistra, a vincere le successive elezioni del novembre 1997 contro il candidato di centrodestra P. Borghini, questa volta al primo turno e con il 60,4%. Si accorciò notevolmente il distacco tra i partiti leader delle due coalizioni: Alleanza nazionale (AN) ottenne il 24,1% e il PDS il 22%. Il sindaco terminò il suo mandato qualche mese prima della scadenza naturale: si dimise infatti nel gennaio 2001 per guidare la coalizione L'Ulivo alle elezioni politiche. Dopo una gestione commissariale di pochi mesi, nel maggio si svolsero le consultazioni, che diedero la vittoria al secondo turno a W. Veltroni, contro A. Tajani, con il 52,2%; nella coalizione di centrosinistra che lo sosteneva, i Democratici di sinistra (DS) risultarono il partito più votato, con il 17,6%. Nello schieramento di centrodestra AN ottenne il 21%, seguita da Forza Italia con il 19,2%. Fu di nuovo Veltroni a conquistare, al primo turno e con il 61,4%, la carica di sindaco nelle consultazioni del maggio 2006. Nel centrosinistra la coalizione L'Ulivo (DS e Margherita) ottenne il 33,8%, mentre nello schieramento opposto AN risultò ancora il partito più votato, con il 19,5%. L'elezione diretta dei sindaci favorì la nascita di liste civiche legate alla loro figura, liste che ebbero in tutte le tornate elettorali discreti risultati (nel 1997 Per Roma con Rutelli ottenne il 7%, nel 2001 Roma per Veltroni il 10,9%, nel 2006 Lista civica per Veltroni il 6,2% e Moderati per Veltroni il 4,4%).
di Maurizio Unali
Le principali trasformazioni del periodo successivo al 1995 sono state accomunate dalla volontà di sperimentare e verificare idee-guida per le politiche di intervento orientate a modernizzare la città, anche confrontandosi con altre capitali europee. Nel riconoscimento della stratificata storia di R. e nella consapevolezza del ritardo accumulato nei decenni precedenti, sono emerse proposte e sono state portate a termine realizzazioni che non hanno rappresentato un'univoca idea di città, ma che hanno attivato un processo di ripensamento critico sull'idea stessa di modernità urbana. Un dibattito che ha iniziato a dare i suoi frutti dopo la spinta del Giubileo del 2000, alcuni grandi concorsi e l'adozione del nuovo Piano Regolatore Generale (PRG).
Per quanto riguarda l'aggiornamento degli strumenti urbanistici (l'ultimo PRG era stato adottato nel 1962 e approvato nel 1965), dopo anni di studio e la definizione di strumenti preliminari (Poster plan, 1995; Variante generale 'Piano delle certezze', 1997), il nuovo PRG (il sesto) è stato elaborato a partire dal 1998, per essere poiadottato nel marzo 2003 e approvato nel marzo 2006. Frutto di un lavoro corale guidato da due successive amministrazioni, è caratterizzato dal nuovo sistema della mobilità su ferro, dai parchi regionali, dal decentramento insediativo e da uno sviluppo pianificato attorno a nuove polarità urbane in grado di attrarre investimenti e attività. In questo scenario si collocano interventi mirati a decongestionare le zone centrali della città e a favorire lo sviluppo di quelle periferiche: per es., lo spostamento dei Mercati Generali a Guidonia (2002) e alcune importanti opere infrastrutturali, come il Passante a nord-ovest, denominato Galleria Giovanni xxiii (2004), elemento di connessione tra la viabilità del settore nord-occidentale e quella del settore sud-orientale, in linea con il disegno di dotare R. di un sistema di scorrimento veicolare che allontani le auto dal centro.
In ambito propriamente architettonico sono stati elaborati molti progetti, alcuni dei quali realizzati, altri in corso d'opera, nel segno della riqualificazione urbana. Tra questi si segnala, nel quartiere Flaminio, il nuovo Auditorium (1994-2002) di R. Piano, articolato in tre sale indipendenti dalle particolari conformazioni a 'cassa armonica', unite fra loro da un sistema di percorsi e servizi. Il complesso, denominato Parco della Musica, si inserisce in un programma di riqualificazione del quartiere che comprende anche il MAXXI (Museo Nazionale delle Arti del xxi secolo), dinamico spazio espositivo progettato nel 1998 dall'anglo-irachena Z. Hadid (in corso di realizzazione). Tra i lavori per nuovi o rinnovati spazi espositivi si ricordano anche: il restauro e l'allestimento delle ex Scuderie Papali al Quirinale (1998-99) di G. Aulenti; l'allestimento del 'Giardino romano' nei Musei Capitolini (2004-05) di C. Aymonino; la costruzione del nuovo Museo dell'Ara Pacis (1995-2006) opera dello statunitense R. Meier; la ristrutturazione del Palazzo delle Esposizioni, progettata nel 2002 dagli architetti F. Galdo e M. De Lucchi (in corso di realizzazione), che prevede anche la ricostruzione, a opera dello studioABDR, della grande serra costruita nel 1882 da P. Piacentini e poi demolita nel 1931; l'ampliamento del MACRO (Museo d'Arte Contemporanea Roma) per il quale sono stati utilizzati gli spazi della ex Birreria Peroni, progettato nel 2001 dallo studio francese O. Decq & B. Cornette (in corso di realizzazione).
Ancora nell'ambito della riqualificazione architettonica e urbana, attuata attraverso il recupero o la realizzazione di nuovi inserti, si ricordano: il ridisegno della piazza di Montecitorio (1996-1998) di F. Zagari; la riqualificazione delle aree circostanti le basiliche di San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura, Santa Croce in Gerusalemme e Santa Maria Maggiore (1998-99), a opera dell'azienda municipale Società trasporti automobilistici (STA); gli interventi di rinnovamento della stazione Termini (1998-2000), in particolare la nuova libreria nella grande hall, di P. Cerri, e il restauro dell'Ala Mazzoniana, dell'Atelier Mendini; i progetti di riqualificazione del quartiere Esquilino, con il recupero di piazza Vittorio Emanuele ii e la realizzazione dell'Hotel Es, poi Radisson Sas (1999-2002), dello studio King & Rosselli; la ridefinizione architettonica dell'area antistante il Ministero degli Affari Esteri (2002) opera di U. Riva; le nuove sedi del Rettorato e della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli studi Roma Tre al quartiere Ostiense (1998-2000), di G. Pasquali e A. Passeri; la nuova Fiera di Roma a Ponte Galeria (2002-2006), a opera dello Studio Valle Progettazioni.
Tra gli edifici dedicati al culto si ricordano: Dives in Misericordia a Tor Tre Teste (1996-2003) di Meier, un'opera che ha contribuito a riqualificare un'estesa area periferica; Nostra Signora del Suffragio e Sant'Agostino di Canterbury (1992-1998) di C. e F. Berarducci; Santa Maria Josefa (1998-2001) di F. Garofalo e Sh.Y. Miura; Santa Maria della Presentazione (1999-2002) dello studio Nemesi; San Massimiliano Kolbe (2003-2006) di P. Sartogo e N. Grenon; il recupero dell'ex cinema Folgore al Quadraro nella prima Chiesa evangelica coreana di Roma (2006-07) di L. Sacchi.
Fra i principali progetti in fase di realizzazione si segnalano: il Centro Congressi Italia all'EUR (2000) di M. Fuksas; la nuova stazione Tiburtina (2001) dello studio ABDR; la Torre Eurosky all'EUR e la Casa dello Studente all'Ostiense (entrambi del 2005) dello studio Purini-Thermes (il secondo con G. Rebecchini); la trasformazione dei vecchi Mercati Generali in Città dei Giovani (2005) dello studio nederlandese OMA di R. Koolhaas; l'ampliamento della rete metropolitana.bibliografia
M. Marcelloni, Pensare la città contemporanea: il nuovo piano regolatore di Roma, Roma-Bari 2003.
Archeologia. Preistoria
di Alberto Cazzella
Nel corso degli anni 1999-2000 la Sovraintendenza comunale, con la collaborazione della cattedra di Paletnologia dell'Università La Sapienza e della Soprintendenza archeologica di Roma, ha condotto scavi nel 'Giardino romano' del Palazzo dei Conservatori sul Campidoglio, indirizzati per la prima volta a esplorare le più antiche fasi di frequentazione del colle, a partire dall'età del Bronzo. Le attestazioni riferibili al 17°-14° sec. a.C. sono costituite da numerosi frammenti ceramici. Le prime testimonianze di occupazione stabile sono rappresentate da tracce di terrazzamenti che furono eseguiti nel 13° sec. a.C. al fine di favorire le sistemazioni abitative e la loro difesa. Per la fase successiva, databile fra la fine del 13° e l'inizio del 12° sec. a.C., è documentata un'ampia struttura di forma subellissoidale. La fase finale dell'età del Bronzo (seconda parte del 12°-11° sec. a.C.) è attestata da una sistemazione di forma allungata, realizzata con pietrisco e piccoli frammenti di ceramica, interpretabile come stradina o preparazione di un piano, e dalla presenza di un elemento connesso con l'uso del fuoco ricollegabile a un'attività di tipo artigianale. La documentazione di un'attività specializzata inserita stabilmente all'interno dell'abitato indica che l'insediamento sul colle del Campidoglio aveva assunto in quel periodo anche il ruolo di centro produttivo, oltre che di punto nodale per gli scambi lungo e attraverso la bassa valle del Tevere. L'occupazione non si interruppe con l'età del Ferro. A questo momento risale una serie di strutture produttive collegate alla lavorazione dei metalli, oltre ad alcune sepolture.
bibliografia
F. Lugli, C. Rosa, Prime evidenze di opere di terrazzamento del Capitolium nell'età del Bronzo recente.
I. Baroni, Livelli di occupazione dell'età del Bronzo nel Giardino Romano: il Bronzo recente.
P. Boccuccia, Livelli di occupazione dell'età del Bronzo nel Giardino Romano: il Bronzo finale, in Bullettino della Commissione archeologica comunale di Roma, 2001, 102, pp. 281-90, 291-98, 299-306.
Archeologia.
di Francesca de Caprariis
Numerosi i rinvenimenti degli ultimi anni (Roma. Memorie dal sottosuolo, 2006). Tra questi si segnalano, tra Gianicolo e Tevere, resti di strutture con decorazioni ad affresco, pertinenti in parte a uno degli horti presenti in antico ai margini dell'abitato, per i quali si è avanzata l'identificazione con la proprietà di Agrippina Maggiore. Nei lavori di sistemazione dell'area del Colle Oppio, in un ambiente voltato sotto le terme di Traiano è stato scoperto, nel 1998, un grande affresco con raffigurazione di un paesaggio urbano (noto come la città dipinta): è in fase di studio l'identificazione dell'immagine e l'individuazione dell'edificio che l'affresco originariamente decorava.
Tra le ricerche programmate, lo scavo nell'area della Meta sudans (valle del Colosseo) curato dall'Università La Sapienza di Roma ha fornito importanti documenti sull'assetto monumentale di questo settore tra età arcaica e piena età imperiale; l'indagine svolta nei Fori imperiali dal Comune di Roma e in un settore del Foro della Pace dalla Soprintendenza archeologica di Roma ha permesso di riformulare la ricostruzione consolidata dopo gli scavi degli anni Trenta del Novecento. Le nuove ipotesi ricostruttive riguardano soprattutto i fori di Augusto e di Traiano: quest'ultimo mostrerebbe l'apparente assenza di un edificio templare, la presenza di una corte porticata sul lato confinante con il Foro di Augusto, nel luogo dove si riteneva fosse l'accesso monumentale al complesso traianeo.
bibliografia
Meta sudans, i. Un'area sacra in Palatio e la valle del Colosseo prima e dopo Nerone, a cura di C. Panella, Roma 1996.
L. Bianchi, Roma. Il monte di Santo Spirito tra Gianicolo e Vaticano, Roma 1999.
E. La Rocca, L'affresco con veduta di città dal colle Oppio, in Romanization and the city: creation, transformations and failures, ed. E. Fentress, Journal of Roman archaeology, supplementary series 38, Portsmouth-Rhode Island 2000, pp. 57-71.
E. La Rocca, La nuova immagine dei fori Imperiali. Appunti in margine agli scavi, in Mitteilungen des Deutschen Archäologischen Instituts, Römische Abteilung, 2001, 108, pp. 171-213.
J.E. Packer, J. Burge, Templum divi traiani parthici et plotinae: a debate with R. Meneghini, in Journal of Roman archaeology, 2003, 16, pp. 108-36.
Roma. Memorie dal sottosuolo. Ritrovamenti archeologici 1980/2006, a cura di M.A. Tomei, Milano 2006.
Archeologia. Età medievale
di Letizia Pani Ermini
I cantieri archeologici operanti dagli anni Ottanta del 20° sec. (segnatamente del Foro romano, della Crypta Balbi, del Celio e dei Fori imperiali), insieme a interventi di archeologia urbana non meno rilevanti e a una rilettura dei dati testuali e materiali, hanno portato a una proposta ricostruttiva dell'assetto urbano e del paesaggio del tutto nuova. Per i secoli di transizione dalla tarda antichità all'Alto Medioevo, alla visione di abbandono e generale destrutturazione avviata fin dal 5° sec., che aveva caratterizzato una lunga tradizione di studi, si è sostituita una realtà di variazioni nelle destinazioni d'uso degli edifici e degli spazi pubblici che denota una continuità di vita, pur nel graduale ampliamento delle zone disabitate realizzato nel corso del tempo. Ai processi di chiusura dei grandi impianti urbani (thermae e castra) attuati entro il 5° sec., e degli edifici per spettacolo, in vita almeno fino alla prima metà del 6°, si contrappose un'attività edilizia da parte della Chiesa romana, che occupò spazi sempre più ampi con complessi di diversa dignità e funzione, sia in area urbana, sia nel suburbio. In connessione con i santuari martiriali si definì la formazione di borghi: la Civitas Leonina, per es., sorta intorno alla tomba di Pietro, acquisì valore di 'città di fronte alla città'.
Nei secoli si assistette a un progressivo spostamento dell'abitato verso l'ansa del Tevere, con l'intensivo popolamento del Campo Marzio, con l'occupazione del Foro romano e del Foro boario da parte di istituzioni diaconali per l'assistenza e la cura d'anime di poveri e di pellegrini e con la trasformazione dei Fori imperiali in quartieri abitativi di diversificate classi sociali. Tra restauro conservativo e programma urbanistico, gli anni tra la fine dell'8° sec. e la prima metà del 9° videro un'intensa attività edilizia, voluta segnatamente dai pontefici (Adriano i, Leone iii, Pasquale i, Leone iv), organizzata in cantieri che adottarono tecniche costruttive caratterizzate sia dalla continuità d'uso di paramenti in laterizio, sia dalla novità d'impiego di un'opera pseudoisodoma in blocchi di tufo.
Sullo scorcio del 10° sec., l'affermarsi delle grandi famiglie, con scelte insediative specifiche, caratterizzò l'intero Medioevo: sul Palatino, dove erano soltanto i monasteri di San Cesareo e di Santa Maria in Pallara, costruirono una dimora fortificata i Frangipane, e nella parte meridionale, verso il Circo Massimo, s'insediarono i de Papa e gli Stefaneschi-Ildebrandi; sull'Aventino, occupato nell'Alto Medioevo dai complessi religiosi titolari e monastici, il principe Alberico ebbe la sua casa natale che cedette per costruire un monastero dedicato alla Vergine; sul Quirinale, presso i due cavalli marmorei e forse nelle Terme di Costantino erano nel 10° sec. i Crescenzi, mentre sulle pendici del colle si stanziarono quei Nobiles de via Lata, antenati dei Colonna e forse già dall'8° sec. presenti a Roma.
Rimase periferico il complesso episcopale al Laterano, pur mantenendo la dignità di sede vescovile; ma, fallito il progetto dei pontefici del 5° sec. di creare intorno a esso una sorta di quartiere ecclesiastico, il vero polo cultuale divenne il santuario petrino del Vaticano, che condizionò lo sviluppo della città in riva sinistra, con un ulteriore punto di aggregazione riconoscibile nell'altura menzionata nei documenti, a partire dal Duecento, come Monte Giordano. Il sito, in posizione elevata al sicuro dalle esondazioni del Tevere, si configurò come avancorpo strategico della città a controllo del ponte e della Civitas Leonina ed è plausibile una sua precoce occupazione. Lo sviluppo del quartiere fu caratterizzato nel Medioevo dall'attività commerciale e finanziaria; a questo proposito, nella piazza del Ponte che si apriva di fronte a Castel S. Angelo e nelle strade adiacenti, è stato proposto di riconoscere la presenza dei Mercanti e dei Banchieri prima del periodo testimoniato in documenti del tardo sec. 14°.
Tutta l'area nell'ansa del Tevere raffigura di fatto la R. medievale: palazzi nobiliari e delle famiglie più elevate per censo, torri e case-torri si susseguono lungo l'asse della via papalis percorsa dai cortei pontifici che dal Laterano raggiungevano il santuario di Pietro, come documentato nell'Ordo Romanus di Benedetto Canonico.
bibliografia
Lexicon topographicum urbis Romae. Suburbium, sotto la direzione di A. La Regina, 1° vol., Roma 2001, ad vocem (con bibliografia precedente); R. Meneghini, R. Santangeli Valenzani, Roma nell'altomedioevo. Topografia e urbanistica della città dal v al x secolo, Roma 2004.