Roman de Troie
. Poema narrativo in ottosillabi composto verso il 1165 da Benoît de Sainte-Maure, chierico della regione di Tours, il quale, per la sua voluminosa opera (circa trentamila versi) utilizzò quali fonti due narrazioni latine, l'Ephemeris belli troiani dello pseudo-Ditti cretese (sec. IV) e l'Historia de excidio Troiae dello pseudo-Darete frigio (sec. VI). Il R. de Troie fu dedicato dal suo autore a Eleonora d'Aquitania (la nipote di Guglielmo IX, andata sposa nel 1152 a Enrico II Plantageneto).
Il racconto comprende le vicende dalla spedizione degli Argonauti per la conquista del vello d'oro alla morte di Ulisse. Numerose ed estese sono le digressioni di carattere erudito e soprattutto le inserzioni di episodi in cui vengono narrati, nello stile dell'erotica cortese, gli amori dei vari personaggi, Medea e Giasone, Elena e Paride, Achille e Polissena, Diomede e Briseide, Troilo e Briseide. Il R. de Troie ebbe notevole successo e venne imitato anche fuori di Francia, in Germania da Herbert von Fritzlar (Liet von Troye, 1210-1217) e da Konrad von Würzburg (Trojaner Krieg, verso il 1287). In Italia venne rifatto in prosa latina da Guido ‛ de Columna ' (o ‛ de Columnis ') identificato da diversi studiosi con Guido delle Colonne di Messina (cfr. VE II V 4, VI 6). L'opera, dal titolo Historia destructionis Troiae, iniziata nel 1272, venne compiuta nel 1287.
D., asserendo in VE I X 2 il primato della lingua d'oïl per quanto riguarda le opere in prosa, fa allusione a una compilazione di carattere storico di cui faceva parte anche il ciclo troiano (Biblia cum Troianorum Romanorumque gestibus compilata), probabilmente identificabile con una specie di storia universale intitolata Li fait des Romains basata sull'Historia Scholastica di Pietro Comestore. Elementi direttamente riconducibili al R. de Troie non possono essere indicati nell'opera dantesca, tranne forse l'accenno all'idillio di Achille e Polissena (If V 65-66), peraltro ripreso in quasi tutte le redazioni medievali della leggenda troiana e, oltretutto, presente anche in Virgilio (Aen. III 321, VI 57) e Ovidio (Met. XIII 448).
Bibl. - Edizioni: A. Joly, Benoît de Sainte-More et le R. de Troie, Parigi 1870-1871; L. Constans, Le R. de Troie de Bendi de Sainte Maure (Société des anciens textes français), ibid. 1904-1912; Benoist De S.M., Der Trojaroman, a c. di K. Reichenberger, Tubinga 1963. Si vedano inoltre: P. Meyer, Les premières compilations françaises d'histoire ancienne, in " Romania " XIV (1885) 1-81 E. Gorra, Testi inediti di storia troiana, ecc., Torino 1887; E. Faral, Recherches sur les sources latines des contes et romans courtois du Moyen âge, Parigi 1913, 169-187; M. Wilmotte, Observations sur le R. de Troie, in " Le Moyen Age " s. 2, XVIII (1914); F.A. Ugolini, I cantari d'argomento classico, Ginevra-Firenze 1933, 29 ss.