POLAŃSKI, Roman (App. IV, III, p.10)
) Regista cinematografico polacco naturalizzato francese. Trasferitosi in Europa intorno alla metà degli anni Settanta, dopo aver diretto nel 1979 Tess, melodramma ispirato al romanzo di Th. Hardy, Tess of the D'Urbervilles, si è dedicato al teatro e nel 1981 ha messo in scena e interpretato Amadeus, di P. Shaffer. Nel 1984 ha pubblicato l'autobiografia, Roman by Polanski. È tornato al cinema sette anni dopo con il film comico-avventuroso Pirates (1986; Pirati). Sia Tess sia Pirates sono opere dirette con una tecnica accurata, molto lontane tuttavia dall'universo espressivo di Polański. È con Frantic (1988) che il regista è tornato a realizzare un'opera di alto livello; la vicenda del medico statunitense, al quale viene rapita la moglie durante un soggiorno a Parigi, risulta costruita con un ritmo che esalta la tensione ed evidenzia uno dei luoghi tipici del cinema di P., il rapporto tra quotidianità e incubo. In seguito, con Bitter moon (1992; Luna di fiele), tratto dall'omonimo romanzo di P. Bruckner, e con Death and the maiden (1994; La morte e la fanciulla), dal testo teatrale di A. Dorfman, P. ha riproposto con prepotenza una propria estetica della distruzione, mettendo in luce le pulsioni istintive e le ossessioni dei protagonisti e scoprendone la vera natura, al di là delle apparenze sociali. Nel 1999 ha realizzato The ninth gate (La nona porta), horror gotico che rimanda alle atmosfere di Rosemary's Baby. È stato inoltre protagonista di Una pura formalità (1994) di G. Tornatore. Vedi tav. f.t.
Bibl: G. Bisplinghoff, V.W. Wexman, Roman Polanski: a guide to references and resources, Boston 1979; Th. Kiernan, The Roman Polanski story, New York 1980; B. Leaming, Polanski, the filmaker as voyeur. A biography, New York 1981; Politics, art, and commitment in the Eastern European cinema, ed. D.W. Paul, New York 1983; V.W. Wexman, Roman Polanski, Boston 1985; W. Jacobsen et al., Roman Polanski, München 1986; D. Avron, Roman Polanski, Paris 1987; Roman Polanski, a cura di E. Bruno, Roma 1993; A. Cappabianca, Roman Polanski, Recco 1997.