ROMANIA (XXX, p.1)
Storia (p. 17). - Dal ritorno in Romania del principe Carol, divenuto re col nome di Carlo II, ad oggi, la personalità del sovrano ha influito ogni giorno di più sulla politica romena. Gli otto anni finora trascorsi (1930-38) sono stati pieni di turbamenti nella politica interna e di incertezze in quella estera; il tutto aggravato da una grave crisi economica e finanziaria. Il ministero Maniu rimase in carica anche dopo l'avvento al trono di re Carol, ma ben presto si manifestarono dissensi fra il sovrano e il primo ministro, che obbligarono Maniu a dare le dimissioni. Seguì un ministero con a capo Mironescu che rimase in carica alcuni mesi; il 4 aprile 1931 il Mironescu si dimetteva e il 18 aprile il sovrano affidava la presidenza del consiglio a un'alta personalità che, pur essendo capo di un partito, poteva considerarsi al disopra dei partiti, allo storico Nicola Iorga (v. XIX, p. 460 seg.). Il 30 aprile Iorga sciolse le camere, e le elezioni del 10 giugno diedero una notevole maggioranza al governo. Il programma di Iorga era di unione nazionale, con collaborazione delle minoranze etniche; nella politica estera si notò un ravvicinamento alla Bulgaria. Ma la situazione finanziaria interna precipitava, portando perfino ritardi notevoli agli stipendî e alle pensioni dei funzionarî dello stato, e così il 31 maggio 1932 il ministero Iorga presentava le dimissioni.
Il 15 giugno venne nominato presidente del consiglio Vaida Voevod che indisse nuove elezioni nelle quali il partito nazional-contadino ottenne una notevole maggioranza. Ma anche questo ministero ebbe vita effimera e il 10 ottobre fu sostituito da un ministero con alla presidenza Maniu e agli Fsteri Titulescu. I varî ministeri che si susseguirono nel periodo 1932-36, pur avendo personalità diverse alla presidenza, furono tutti caratterizzati dalla presenza di Titulescu agli Esteri; la politica estera di Titulescu, pur nei suoi ondeggiamenti, nelle sue incertezze, nelle sue mene spesso coperte e oscure, perseguì due fini: l'amicizia sempre più stretta con la Francia e specialmente con i partiti di sinistra, e l'avvicinamento alla Russia sovietica. Il 5 luglio 1933 venne concluso infatti un patto di non aggressione con l'U. R. S. S., con il quale la Romania si vide finalmente riconosciuta la sovranità sulla Bessarabia e il confine del Dnestr.
Il 29 dicembre 1933 venne ucciso Duca, che dal 14 dicembre era stato nominato presidente del consiglio; questa uccisione, della quale si vociferava essere responsabile il partito nazionalista delle "Guardie di ferro" provocò grande fermento nel paese, talché venne proclamato lo stato d'assedio. Dopo un breve ministero Angelescu, la presidenza del consiglio venne affidata a Tatarescu, sempre però con Titulescu agli Esteri. In questo periodo la politica romena si allontanò sempre più dall'Italia fascista, per le tendenze di sinistra del Titulescu; così il 18 giugno 1934 venne a scadere, senza che si cercasse di prorogarlo, il trattato italo-romeno di mutua intesa e di cordiale collaborazione che era stato firmato il 18 luglio 1927.
Il 29 agosto 1936 il sovrano formò un nuovo ministero Tatarescu, ma questa volta senza Titulescu agli Esteri; nel novembre 1937 si ebbe un nuovo ministero Tatarescu, ma di vita effimera. Al principio di gennaio 1938 la situazione del gabinetto Tatarescu era divenuta insostenibile ed il sovrano affidò la presidenza del consiglio al poeta e uomo politico Ottaviano Goga (morto a Budapest il 7 maggio 1938) che formò un ministero del partito nazionale cristiano, con l'appoggio del partito nazionale-contadino. Il programma del governo era di restaurazione nazionale su basi autoritarie; nel programma era anche inclusa una violenta campagna razzista, specialmente antisemita. Nella politica estera si delineava un avvicinamento all'Italia e alla Germania. Ma la vita del gabinetto Goga fu brevissima; gravissime difficoltà finanziarie obbligarono il gabinetto a rassegnare le dimissioni il 10 febbraio. Il sovrano formò allora un gabinetto di unione nazionale, sotto la presidenza del vecchissimo patriarca della chiesa ortodossa rumena Miron Cristea e con tutti gli ex-presidenti del consiglio (meno Goga e Maniu che rifiutarono) come ministri senza portafoglio. Il 30 marzo questo ministero si è dimesso; subito dopo è stato costituito un nuovo gabinetto, sempre sotto la presidenza del patriarca Miron Cristea.
Il 27 febbraio 1938 venne pubblicata una nuova costituzione (v. appresso) approvata quasi all'unanimità dal plebiscito del 24 febbraio e proclamata solennemente il 27 febbraio. I partiti politici sono stati sciolti, ma nell'aprile il governo ha arrestato Codreanu, capo del partito nazionalista "Tutto per la patria" (ex-Guardie di ferro) accusandolo di gravi imputazioni. Il 27 maggio il Codreanu è stato condannato a 10 anni di lavori forzati, per tradimento. Il 18 luglio è morta, a Sinaia, la regina madre, Maria.
Ordinamento costituzionale (p. 15). - La costituzione proclamata, come si è detto, il 27 febbraio 1938, sostituisce quella del 29 marzo 1923. Per essa il re è capo dello stato e, come tale, partecipa ai poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. La successione è regolata dalla legge salica nella famiglia Hohenzollern-Sigmaringen. Sono previsti i diversi casi di mancanza di successore, ed è regolata la reggenza. Il re apre e chiude le sessioni parlamentari, nomina e revoca i ministri, ha il diritto di grazia, può emanare, oltre ai regolamenti di esecuzione, decreti-legge, limitatamente ai periodi in cui il parlamento non è in sessione, è capo dell'esercito, ha il diritto di dichiarare la guerra e di concludere la pace. In ragione della sua posizione, il re è maggiorenne a 18 anni, e non incorre in responsabilità politica o penale. I suoi atti di stato sono controfirmati da un ministro che ne assume con ciò la responsabilità. Solo il decreto di nomina del presidente del consiglio non è controfirmato. All'avvento al trono il re presta giuramento.
Il potere esecutivo è esercitato dal re per mezzo del governo, composto di ministri e sottosegretarî di stato, i quali, politicamente sono responsabili solamente verso il re. Possono essere nominati ministri solo coloro che siano romeni da almeno tre generazioni: i membri della famiglia reale non possono essere ministri. I procedimenti penali contro ministri per delitti commessi nell'esercizio delle loro funzioni spettano all'Alta Corte di cassazione a sezioni unite.
In Romania vige il sistema bicamerale. L'Assemblea dei deputati si compone di cittadini romeni che abbiano i requisiti per essere elettori. La durata della legislatura è di sei anni. Il Senato è composto di membri nominati dal re, membri di diritto, in virtù della loro alta carica dello Stato e della Chiesa, e membri eletti. Il mandato di questi ultimi dura nove anni, col criterio di rinnovare un terzo dei componenti ogni triennio. Da organo consultivo su tutti i progetti di legge funziona il Consiglio legislativo.
Culti (p. 16). - La diocesi cattolica, di rito latino, di Transilvania ha assunto il nome di Alba Julia già nel 1932.
Finanze (p. 17). - Diamo qui di seguito le cifre, in milioni di lei, dei bilanci a partire dal 1934.
Al 31 dicembre 1935 il debito estero (il cui servizio è sempre sospeso) ammontava a 114,4 miliardi e quello interno a 24,7 (di cui 22,2 consolidato).
Il controllo dei cambî è in vigore dal maggio 1932. Dal luglio 1935 la svalutazione del leu è stata riconosciuta di fatto mediante l'istituzione di premî per gli acquisti d'oro da parte della Banca (30 e poi 38%); il 6 novembre 1936 si è poi proceduto a una rivalutazione delle riserve fissando la svalutazione al 27,54%.
Al 31 dicembre 1937 i biglietti in circolazione ammontavano a 29 miliardi e le riserve a 16,5 in oro e 2,3 in divise.
Bibl.: Pubbl. periodiche d. Soc. d. nazioni, specie l'Annuario.
Esercito (p. 15). - Le recenti modifiche nell'esercito romeno riguardano soprattutto l'artiglieria, che comprende attualmente: 42 reggimenti misti di artiglieria da campagna, 4 reggimenti di artiglieria a cavallo, 7 reggimenti e 22 gruppi di artiglieria pesante, 2 reggimenti di artiglieria della guardia, 2 reggimenti obici da montagna e 6 gruppi di artiglieria da montagna. Ogni reggimento è su 20 tre gruppi di 2 o 3 batterie ognuno.
Aviazione militare (p. 16). - Dipende dal Ministero dell'aria e della marina. Le forze aeree romene sono ripartite in 3 zone aeree e una sottozona. La 1ª zona (Cluj) comprende 1 flottiglia mista a Cluj (3 squadriglie caccia e 1 squadriglia ricognizione) e una a Blaj (4 squadriglie caccia e 1 gruppo artiglieria contraerei); la 2ª zona (IaŞi) comprende 1 flottiglia mista a IaŞi (2 squadriglie caccia e 1 ricognizione) e 1 a Galaţi (2 squadriglie caccia e 4 ricognizione); la 3ª zona (Bucarest) comprende 1 flottiglia caccia a Bucarest (6 squadriglie), 1 flottiglia bombardamento a BraŞov (3 squadriglie), 1 reggimento aerostieri a Bucarest (6 compagnie) e 1 gruppo artiglieria contraerei a Bucarest; la sottozona del litorale marittimo (Costanza) comprende 1 flottiglia idroaviazione a Mamaia (1 squadriglia bombardamento, 1 ricognizione, 1 allenamento).
I tre gruppi di artiglieria contraerei comprendono, in totale, 16 batterie ippotrainate, 6 batterie su carri ferroviarî, 8 batterie motorizzate, 2 batterie semifisse, 2 batterie fisse, 5 compagnie mitragliatrici contraerei, 3 di fotoelettricisti e 3 di aerofoni.
Aviazione civile (p. 13). - Dipende dal Ministero dell'aria e della marina. Tra le associazioni aeronautiche romene figurano anche quella delle Ferrovie dello stato, che promuove lo sviluppo del turismo aereo fra il personale ferroviario, e l'Associazione aviatoria della gioventù universitaria romena (A.S.T.U.R.), che intende indirizzare gli studenti alla pratica del volo con e senza motore.
Le linee romene sono tutte gestite dalla società L.A.R.E.S.; esse sono: a) linee internazionali: Bucarest-Galaţi-Cetatea-Albă-Odessa; Bucarest-Galaţi-IaŞi-Mosca; Bucarest-Cernăuţi-Varsavia; Bucarest-Cluj-Praga; Bucarest-Belgrado-Roma; Bucarest-Belgrado-Zagabria-Trieste-Venezia; Bucarest-Sofia-Salonicco-Atene. b) linee nazionali: Bucarest-CălăraŞi-Bazargic-Balcic; Bucarest-Costanza-Balcic; Galaţi-Costanza; IaŞi-ChiŞinău-Cetatea-Albă-Ismail-Galaţi; Bucarest-Galaţi-JaŞi-Cernăuţi; IaŞi-Cluj; Bucarest-Craiova-TimiŞoara-Arad; Bucarest-Alexandria-Turnu-Magurele-Rosiori de Vede-Caracal-Craiova.
Gli apparecchi sono: Junkers F. 13, Junkers Ju 50, Icar, De Havilland Dragon Rapeid, De Hallivand Dragon Fly, Lockeed Electra.
Marina mercantile (p. 13). - Al 30 giugno 1937 la marina mercantile era costituita da 30 navi per 88.4.26 tonn. lorde, tutte a vapore. Il Serviciul Maritim Român sta cercando di rinnovare il proprio materiale; all'uopo sono state passate ordinazioni a cantieri danesi.