ROMEO DI VILLANUOVA
Nato nel 1170 circa, barone di Vence, fu ministro e gran siniscalco di Raimondo Berengario IV, conte di Provenza. Nel 1229 strappò la città di Nizza ai genovesi per conto di Raimondo Berengario, mentre nel 1241, unitosi alla squadra navale che trasportava prelati e principi al concilio indetto da papa Gregorio IX a Roma, riuscì a scampare alla disastrosa sconfitta subita presso l'isola del Giglio (v. Giglio, battaglia del) a opera della flotta inviata da Federico II e a tornare in Provenza con una nave pisana da lui catturata. Frutto della sua influenza furono soprattutto gli importanti matrimoni delle quattro figlie del conte: Margherita andò in moglie nel 1234 a Luigi IX di Francia, Eleonora nel 1236 a Enrico III d'Inghilterra, Sancia nel 1243 a Riccardo conte di Cornovaglia e infine Beatrice, erede dei domini paterni e pertanto molto ambita ‒ tanto che anche Federico II aveva cercato di farla sposare al figlio Corrado ‒, nel 1246, dopo la morte del padre, sposò Carlo I d'Angiò. R. morì in Provenza verso la fine del 1250. In lui, nonostante alcune inesattezze dovute alla leggenda che circondava il personaggio, è da identificare il Romeo "persona umile e peregrina", "di cui / fu l'ovra grande e bella mal gradita", presentato a Dante Alighieri dall'imperatore Giustiniano nel canto VI del Paradiso.