Pepoli, Romeo
Figura di primo piano della borghesia mercantile e del guelfismo bolognesi a cavaliere dei secoli XIII e XIV, Romeo riuscì nel secondo decennio del Trecento a condurre i P. alla signoria su Bologna, approfittando delle continue lotte di fazione che già da qualche decennio stavano logorando le istituzioni comunali della città, e fondando, nel contempo, la potenza sua personale e della famiglia su estesi possessi fondiari e su quei profitti derivanti dalla professione bancaria che, per avergli dato fama di più ricco mercante italiano del tempo, dovettero essere assai rilevanti.
In due distinti momenti i biografi di D., e in particolare gli studiosi della corrispondenza poetica di D. con Giovanni del Virgilio, hanno ritenuto di poter identificare in personaggi danteschi il P.: una prima volta, nel finire del secolo scorso, C. Ricci, rifacendosi a studiosi non meglio individuati, raccolse in modo, per la verità, decisamente dubitativo una presunta identificazione di Romeo col Polifemo della seconda egloga di D. (Eg IV 47, 75 ss.). Tale attribuzione, pur trovando in seguito qualche credito presso altri dantisti, non è mai riuscita ad affermarsi decisamente nel campo della critica, se non altro per l'impossibilità di conciliare i connotati psicologici e poetici del Polifemo dantesco col profilo umano e storico di Romeo, personaggio che le fonti coeve sono del tutto aliene dal presentarci nelle vesti di un tiranno truce e sanguinario.
Non migliore fortuna sembra aver avuto, poi, il tentativo, invero del tutto gratuito, operato dal Filippini circa un cinquantennio fa, d'identificare il P. con un altro personaggio poetico: Achemenide, che sempre nella stessa egloga (IV 82-83) figura in posizione addirittura antitetica rispetto a Polifemo. Nel fortunoso sottrarsi di quello alla furia sanguinaria di questo il Filippini vide adombrata l'espulsione da Bologna di Romeo, attuata nel luglio 1321 dall'avversa fazione dei Maltraversi, guelfi intransigenti.
Bibl. - C. Ricci, L'ultimo rifugio di D., Ravenna 1965³, 93, 154; N. Rodolico, Dal comune alla signoria. Saggio sul governo di Taddeo P. in Bologna, Bologna 1898; F. Papi, Romeo P. e il comune di Bologna dal 1310 al 1323, Orte 1907, 65; G. Livi, D., suoi primi cultori, sua gente in Bologna, Bologna 1918, 172; G. Biscaro, D. a Ravenna. Indagini storiche, in " Bull. Ist. Stor. Ital. Medio Evo " XLI (1921) 77-86; F. Filippini, L'insegnamento di D. in Ravenna, in " Docc. e Studi " della Deputaz. di St. Patria per le Prov. di Romagna IV (1922) 112-119; ID., D. scolaro e maestro (Bologna-Parigi-Ravenna), Ginevra 1929, 217-219.