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CINCINNATO, Romolo

di Andreina Griseri - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 25 (1981)
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CINCINNATO (Cincinato, Chinchinato, Sinsinato), Romolo (Rómulo Florentin)

Andreina Griseri

Il 16 ott. 1539 compare nei documenti dell'arte dei medici e speziali di Firenze un "Romolo di lacopo di Domenico" (D. E. Colnaghi, ADictionary ofFlorentine painters, London 1928, p. 230), probabilmente da identificare con il C., pittore che è noto esclusivamente per la sua attività in Spagna. Nella, storiografia si ripete, non documentata, la notizia che studiò a Firenze presso Francesco Salviati. Di certo si sa soltanto che alla data del contratto stipulato il 18 sett. 1567 con l'ambasciatore spagnolo a Roma, il duca di Requeséns, il C. era attivo "alla corte pontificia". Con tale contratto egli si impegnava per tre anni al servizio di Filippo II, insieme con Patrizio Cascese (Martin Gonzáles, 1971; pp. 239 s.). Nel contratto è indicato che gli italiani dovevano lavorare sotto la direzione di G. Becerra, quindi alla decorazione dell'Alcázar e del palazzo del Pardo a Madrid (in quest'ultimo restano affreschi).

Al 1571 risale la commissione di lavori all'Escorial dove il C. si unì al gruppo di pittori spagnoli e italiani, fiorentini e in particolare genovesi, che più tardi operarono sotto la direzione di Luca Cambiaso. Di quel manierisino programmatico è testimonianza in un vero e proprio lavoro di gruppo che avrà al suo attivo, appunto, la decorazione pittorica dell'Escorial. La "vita" stesa dal Palomino (1715), che definisce il C. di grande talento e grazia, ma mancante di invenzione, lo presenta in questo clima accanto al pittore Arbasia e allo scultore Pompeo Leoni. Tra il maggio 1578 e l'ag. 1579 il C., non avendo altre richieste, eseguì gli affreschi nel palazzo del duca del Infantado a Guadalajara (Martin Gonzáles, 1971, pp. 232 s. nota 18): A. Ponz (Viagede España..., I, Madrid 17873 p. 331) vi ricorda "adornos muy graciosos y alcunas fabulas executadas con inteligencia y buen gusto".

Nel 1583 il C. fu incaricato insieme con Diego da Urbino di valutare il S. Maurizio dipinto l'anno precedente dal Greco per l'altare dell'Escorial (Zarco Cuevas, Pintores españ., 1931, pp. 139-146; de Andrés, 1974); il quadro del Greco non era piaciuto a Filippo II e fu sostituito dal Martirio di s. Maurizio e della sua legione dipinto dal C. nel 1584, tuttora in loco, forse la sua opera più importante (disegno nell'Istituto Jovellanos di Gijon). Nel coro dell'Escorial dipinse a fresco (1585-86) su un primo disegno del Cambiaso, quattro scene con episodi della vita di S. Lorenzo e di S. Gerolamo (Zarco Cuevas, Pintores ital., 1931, pp. 182 s., 186, 192). Sempre nel 1585 (il 15 apr.: Zarco Cuevas, ibid., p. 20) valutò opere del Cambiaso. Fra 1587 e 1589 il C. dipinse a fresco e ad olio nel chiostro dell'Escorial, come risultada documenti che nominano tra l'altro le architetture scenografiche intorno alla Presentazione al tempio del Tibaldi (Zarco Cuevas, ibid., p. 192). Negli stessi anni dipinse, per la chiesa del collegio della Compagnia di Gesù della città di Cuenca, una Circoncisione (ora alla Accademia di S. Fernando a Madrid), di dichiarate mtenzioni manieristiche per il disegno di alcune figure esibite in primo piano. Altre opere del C. sono nella chiesa di S. Lorenzo all'Escorial: due grandi trittici con sportelli laterali chiudibili (Ultima cena con ai lati la Lavanda dei piedi e l'Entrata in Gerusalemme; Trasfigurazione e negli sportelli l'Adultera e la Samaritana).

Le opere del C. sono da confrontare con quelle di El Mudo e di Luis de Carvaial, ma soprattutto con quelle del Tibaldi bolognese e degli Zuccari, oltre che del Semino genovese. Dal 21 sett. 1591 il C. risulta essere "pensionato"; morì a Madrid l'11 maggio 1597 (Ferrarino, 1977). Da come ne scrisse il Carducci (1633, p. 26) il C. deve aver lasciato disegni anatomici per studenti.

Dalla moglie Isabel de Soto ebbe quattro figli. Furono pittori Diego (1580 circa - 1625-26)e Francesco (1585circa -1635), che nacquero a Madrid e morirono a Roma ma non sono ancora stati studiati dalla critica (Thieme-Becker e, per Francesco, anche Pittura del '600 e '700, Ricerche in Umbria, I, Treviso 1976, ad Indices).

Bibl.: V. Carducho [Carducci], Diálogos de la pintura [1633], Madrid 1865, pp. 26, 346;A. Palomino de Castro yVelasco, El Museo pict. y escala óptica [1715], Madrid 1947, pp. 817s.; J. A. Céan Bermudez, Diccionario historico... delas Bellas Artesen España, Madrid 1800, I, pp. 332-334;F. J. Zarco Cuevas, Pintores ital. en San Lorenzo ... de El Escorial, Madrid 1931, ad Indicem;Id., Pintores españoles en San Lorenzo..., Madrid 1931, ad Indicem;D. Angúlo Iñiguez, La Pintura del siglo XVI, Madrid 1954, p. 258;J. J. Martin Gonzáles, Noticias variassobre artistas de la Corte en el siglo XVI, in Bol. del Seminario de arte y arquelogia de la Universidad de Valladolid, XXXVII (1971), pp. 232 s., 239 s.;G. de Andrés, Inv. de documentos sobre la construcción y ornatodel Monasterio del Escorial..., in Archivo Español de arte, XLVII (1974), App., pp. 115n. 25, 118 n. 33, 138 n. 27; XLVIII (1975), App., pp. 156 n. 18, 163 n. 8, 172 n. 21, 184 n. 37; Inv. dei disegni ital. della Bibl. naz. di Madrid, Madrid 1974, p. 36;L. Ferrarino, Diz. degli art. ital. in Spagna, Madrid 1977, pp. 80s.; U. Thierne-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, pp. 605 s.

Vedi anche
Patrizio Cajési Cajési, Patrizio. - Pittore (n. Arezzo, 1540 circa - m. Madrid 1612). Nel 1567 si recò a Madrid, dove il suo cognome fu scritto Caxés. Dipinse, insieme con R. Cincinnato, negli appartamenti dell'antico palazzo reale; disegnò l'altar maggiore di S. Filippo Reale; fece alcuni paesaggi nella galleria della ... Madrid Città della Spagna (3.213.271 ab. nel 2008), capitale dello Stato e capoluogo dell’omonima provincia. Situata nella Nuova Castiglia, sorge sulla Meseta, alle pendici meridionali della Sierra de Guadarrama, ed è lambita a O e a SO dal fiume Manzanares. Posta a 580-696 m s.l.m., è la più elevata delle ... Firenze Comune della Toscana (102,4 km2 con 364.710 ab. nel 2008), capoluogo di provincia e della regione, situato a un’altezza media di 50 m s.l.m., all’estremità sud-orientale di un bacino intermontano, percorso dall’Arno, nel quale sorgono altre due importanti città: Prato e Pistoia. Il fiume, che divide ... Spagna Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La Spagna, bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) della Penisola Iberica, gli arcipelaghi delle Baleari nel Mediterraneo e delle Canarie nell’Atlantico ...
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    Pittore (notizie dal 1539 - m. Madrid 1597), scolaro di F. Salviati. Dal 1567 in Spagna con P. Cajesi, fu attivo all'Alcazar, al Pardo, all'Escorial. Nota è una Circoncisione (1571-77, Madrid, Accad. di S. Fernando).
Vocabolario
cincinnato
cincinnato s. m. – Chi, dopo aver prestato la sua opera alla patria, non insuperbisce, ma si ritira a vita semplice e modesta. È un uso antonomastico del nome di Lucio Quinzio Cincinnato, console romano nel 460 a. C., dittatore nel 458,...
cincinnare
cincinnare v. tr. [der. di cincinno], region. – Acconciare il capo con arte; nel rifl., anche agghindarsi: quando finirai di cincinnarti davanti allo specchio?
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