ROMPIGHIACCIO (fr. brise-glace; sp. corta-hielos; ted. Eisbrecher; ingl. ice-breaker)
Nave costruita in modo specialmente robusto, a fianchi rientranti, dalla prora solidissima e dalle macchine potenti, destinata ad aprirsi la via tra i ghiacci, spezzandoli col proprio peso e in parte anche con l'urto del dritto di prua. Il problema dei rompighiaccio fu specialmente studiato, nel sec. XIX, dall'ammiraglio russo S. Makarov, e in base ai suoi progetti si realizzarono varie unità di questo tipo per la marina russa. Il più potente rompighiaccio del see. XIX fu il Yermak inglese (8000 tonn. di dislocamento, 4 eliche), che si dimostrò peraltro inefficiente, nel 1901, contro il durissimo ghiaccio delle zone polari. Oggi i rompighiaccio più potenti appartengono alla marina dell'U. R. S. S. Noti in tutto il mondo i nomi del Krassin e del Malygin, per il salvataggio da essi compiuto, nel 1928, dei superstiti della seconda spedizione polare di U. Nobile; e quello del Čeljuskin (naufragato nel 1934) per il comportamento eroico dell'equipaggio e dei passeggeri, e di coloro che li trassero a salvamento.