Romualdo (Romoaldo), santo
Nato a Ravenna nel 959, monaco di Sant'Apollinare in Classe per tre anni, dopo il 972, eremita a Venezia, poi a Cuxa nei Pirenei, tornò in Italia verso il 987-988 per fondare e riformare numerosi monasteri. Camaldoli ricevette senza dubbio la sua influenza. R. impresse al monachesimo del suo tempo un orientamento austero e nettamente eremitico. Egli è conosciuto soprattutto attraverso la Vita di s. Romualdo scritta da s. Pier Damiano; nonostante alcuni dati biografici quest'opera consiste soprattutto nell'illustrazione, in riferimento a un modello, del programma monastico e riformatore dello stesso s. Pier Damiano.
San R. compare in Pd XXII 49, in un contesto in cui D. fa l'elogio della contemplazione. Nello stesso cielo di spiriti contemplanti, nel canto precedente, D. aveva mostrato s. Pier Damiano, e ciò che ne dice presuppone una conoscenza abbastanza precisa della vita, dell'opera e dell'eremo di Fonte Avellana (cfr. K. Reindel, Petrus Damianus bei D., in " Deutsches D.-Jahrbuch " n.s., XXV-XXVI [1957] 153-176, e J. Leclercq, S. Pierre Damien ermite et homme d'Eglise, Roma 1960, 262). Di contro, l'allusione a R. è assai generica, citato com'è nello stesso verso con Macario (v.).
Se si considera che R. morì nel 1007, il solo fatto di aver accostato due nomi che designano personaggi vissuti a sette secoli di distanza, mostra che questi non sono altro che simboli di uno stato di vita. I due versi seguenti possono peraltro applicarsi solo parzialmente a R., per quello che ne sappiamo dalla storia: qui son li frati miei che dentro ai chiostri / fermar li piedi e tennero il cor saldo (Pd XXII 50-51). In realtà R., in quanto riformatore di eremi e di monasteri, cambiò spesso di luogo, al punto che il suo biografo si credette in dovere di scusare questa instabilità. Ciò non di meno R. resta il testimone di un ideale monastico-contemplativo in un periodo di corruzione e di brutalità, ed è facile comprendere come D. l'abbia scelto a evocare la contemplazione.
Bibl. -J. Leclercq, S. Pierre Damien ermite et homme d'Eglise, Roma 1960, 22-36; ID., S. Romuald et le monachisme missionnaire, in Témoins de la spiritualité occidentale, Parigi 1965, 96-111; G. Tabacco, R. di Ravenna e gli inizi dell'eremitismo camaldolese, in L'eremitismo in Occidente nei secoli XI e XII, Milano 1965, 73-121.