ROS (Reactive oxygen species)
Sigla che indica i prodotti intermedi dei processi cellulari di riduzione dell’ossigeno, come superossidi, perossidi d’idrogeno, radicali ossidrili, e i perossidi derivanti dall’addizione dell’ossigeno ai radicali degli acidi grassi delle membrane. Nei Procarioti, i ROS hanno effetti diretti sulla trascrizione genica perché i fattori di trascrizione contengono essi stessi un elemento ROS-sensibile, come gruppi di cisteine ridotte o centri ferro-zolfo, costituiti da un atomo di ferro al centro di un complesso di zolfi sulfidrilici. Negli Eucarioti, invece, l’espressione genica è più spesso controllata dai ROS in maniera indiretta e complessa, a causa dei diversi compartimenti cellulari che concorrono alle fasi successive di induzione e di esecuzione del processo di attivazione dei geni, e che possono avere omeostasi ossido-riduttive differenti. Fino a qualche anno fa i ROS venivano considerati gli unici radicali liberi di importanza biologica mentre oggi, accanto ai ROS, va aggiunta una nuova famiglia di specie radicaliche, caratterizzate dalla presenza, oltre che dell’ossigeno, di un atomo d’azoto, e pertanto indicate come RNS, (Reactive nitrogen species). ROS e RNS interagiscono fra loro in vario modo. Oggi sappiamo che intervalli molto stretti nel flusso di ROS e RNS possono indirizzare il ciclo cellulare verso la sua attivazione o il suo arresto, attraverso la modificazione ossidativa di cisteine presenti nelle proteine che si intercalano fra la fonte primaria di radicali e le MAPK (Mitogen-activated protein kinase). Queste reazioni sono quindi molto importanti nel determinare l’accelerazione della riproduzione cellulare (proliferazione), come nello sviluppo degli organismi e nella carcinogenesi, o per converso il suo rallentamento, come nell’invecchiamento e nella morte cellulare programmata o apoptosi. (*)
→ Radicali liberi: biologia e patologia