AGAZZI, Rosa
Nata a Volongo (Cremona) il 26 marzo 1866, nel 1882 fu chiamata dal Pasquali a dirigere con la sorella Carolina l'asilo aperto a Mompiano (Brescia), che è la prima casa dei bambini sorta in Italia, come prova il programma redatto dalla Agazzi nel 1894.
Ispirata al cosiddeito metodo attivo, la scuola Agazzi offre stimoli al fare dei fanciulli, valorizza lo sforzo, l'auto comando, suscita l'amore all'ordine, al lavoro, che nel giuoco consegue le sue finalità estetiche conoscitive e pratiche, e conduce gradualmente i fanciulli ad assumere la responsabilità di quanto pensano ed operano. Nell'asilo di Mompiano tutte le supposte antin0mie educative, che a taluni sembrano insuperabili, sono con naturalezza e grande semplicità superate e composte in armonica unità. I fanciulli vivendo in socievolezza coi compagni imparano a sentire il valore dell'aiuto reciproco, il rispetto dell'alter, come legge di vita collettiva al di fuori della quale il loro svolgimento spirituale e la loro felicità non sarebbero possibili.
L'ambiente, ricco di aria, di luce, pulito, ordinato, igienicamente sano, dà subito l'impressione di una buona casa salubre ed ospitale i cui figli cooperano utilmente, nei limiti delle loro forze, al decoro e alla bellezza di essa, al benessere famigliare.
Gli esercizî di vita pratica, e soprattutto i lavori di giardinaggio. sono resi adatti alla spirituale statura infantile, ed è con vera letizia e sorpresa che i piccoli si accorgono di essere liberi di soddisfare il loro bisogno di tutto osservare e toccare, di lavarsi da sé, di maneggiare pettini, spazzole, bicchieri e piatti, sciaguattare, con le maniche rimboccate, nei bacili pieni di acqua, asciugare, spolverare, trasportare seggioline, tavolinetti, apparecchiare e sparecchiare, abbottonare e sbottonare i loro grembialini, allacciare i tovaglioli ai più piccoli, aiutarli a sapersi muovere, a saper fare da sé, dalla pulizia personale a quella delle aule e del refettorio; sempre sotto l'occhio vigile della maestra che, senza parere, lavorando con loro, dirige, corregge, incoraggia, reprime i troppo ardimentosi e fanatici senza però tarpare loro le ali.
Grande sviluppo è dato all'educazione estetica e soprattutto al canto e alla musica. L'insegnamento della lingua, intesa come intuizione espressa, è agevolato da un materiale didattico molto vario ma di nessun costo, ed è condotto in modo da fare spontaneamente unire alla voce dialettale quella in lingua nazionale, come se non fosse possibile tenerle disgiunte. A questo riguardo, nei paesi Atesini gli asili Agazzi compiono veri miracoli di penetrazione nazionale.
Gli scritti principali della Agazzi sono: La lingua parlata, Brescia 1898; L'abbicì del canto educativo, Brescia 1908; Bimbi, cantate!, Brescia 1908; Come intendo il museo didattico nella educazione dell'infanzia e delln fanciullezza, Brescia 1922; L'arte delle piccole mani, Brescia 1923.
Bibl.: P. Pasquali, Il nuovo asilo, in Guida alle maestre ed alle madri, Brescia 1903; Cenni storici sulla casa dei bambini di Mompiano, in Riv. pedagogica, ottobre 1909; M. Bodini, Il metodo Agazzi Pasquali, nel bollettino Schola del R. Provveditorato agli studî per la Venezia Tridentina.