BALLETTI, Rosa
Nacque a Stoccarda intorno al 1768, da Luigi Giuseppe e da una figlia, attrice, del noto comico Bernardino Vulcano. Già a diciotto anni era apprezzata cantante presso la corte del duca di Württemberg, avendo esordito in giovanissima età. Nel 1788, trovandosi a Parigi con la madre, si esibì con grande successo in un concerto "olimpico". Il noto musicista napoletano Nicola Zingarelli, presentatole dal conte d'Albarete, si offrì di perfezionare la sua preparazione musicale e finì con l'innamorarsi di lei con originalissime conseguenze giudiziarie. Respinto infatti dalla B., sostenuta dalla madre, presentò istanza per ottenere il risarcimento dei danni materiali e morali. La discussione della causa, avvenuta di lì a poco, dette modo alla B. di mostrare autentiche doti di spirito e di arguzia.
Nel gennaio del 1789 cantò al teatro di Monsieur come prima donna in varie opere buffe italiane; quindi in vari concerti alla sala delle Tuileries sotto la direzione di M. Le Gros. Il 12 luglio 1789 la B. trionfò in Il barbiere di Siviglia di Paisiello al teatro di Monsieur: lo spettacolo continuò, con lo stesso successo, dopo la presa della Bastiglia, al teatro Feydeau. Nel corso del 1790, prima nell'antica sala del Pantheon in vari concerti, poi al teatro di Monsieur, la B. riscosse successi clamorosi come prima buffa' con un vasto repertorio che comprendeva: Il geloso in cimento di P. Anfossi, Le due gemelle di p. A. Guglielmi, Le gelosie villane di G. Sarti, I viaggiatori felici di G. Sarti, La grotta di Trofonio di A. Salieri, La frascatana di G. Paisiello, La buona figliola di N. Piccinni, L'italiana in Londra di D. Cimarosa, Le bon maître di G. Paisíello, Azalie di Righel, Gioconde di Tadin, ecc. La B. partecipò anche alla prima esecuzione della Lodovska di L. Cherubini, avvenuta al teatro di Monsieur nel 1790con scarso successo.
La B. rimase a Parigi fino al 1792, sempre molto acclamata e paragonata persino alla celebre Maria Francesca Todi. Perfetta attrice sulle scene, la B. possedeva una tecnica vocale notevole per dizione ed agilità: la sua voce dolce e penetrante sapeva piegarsi a tutti gli artifici abituali nel repertorio operistico del suo tempo.
Ritornata a Stoccarda, nel 1802 sposò un nobile del quale si ignora il nome, ritirandosi, famosa, dalle scene ancora giovane.
Bibl.: L. Formenti, Indice de' teatrali spettacoli di tutto l'anno dalla primavera 1789a tutto il carnevale 1790, Milano s. d., I, pp. 149, 151; II, Dalla Primavera 1790 a tutto il carnevale 1791, pp. 150, 164; A. Ademollo, Una famiglia di comici italiani nel secolo decimottavo,Firenze 1885, pp. 97-104; Encicl. d. Spettacolo, I, coll. 1354 s.