Barba, Rosa
Barba, Rosa. – Artista italiana (n. Agrigento 1972). Ha studiato alla Kunsthochschule für Medien Köln (1995-2000) e poi al Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam (2003-04), completando la sua formazione anche in Ungheria, Austria, Svezia e Stati Uniti; vive e lavora a Berlino. Immagini di paesaggi e situazioni surreali e remote girate in pellicola e proiettate su una o più pareti simultaneamente; proiettori moderni o obsoleti che le proiettano talvolta nello stesso tempo e in direzioni opposte come fronteggiandosi; pellicole non impressionate che girano a vuoto nella macchina; sottotitoli che scorrono senza immagini; voci fuori sincrono: le opere di B. nascono da un isolamento e da una messa in dialogo degli elementi che compongono il mezzo cinematografico e sono una sorta di ‘sculture’ in cui le immagini proiettate sono solo una parte dell’intera narrazione, spesso accompagnata da testi e sculture vere e proprie. Tra i suoi lavori, che hanno sempre un intento critico riguardo le tematiche sociali e storiche e che spesso si servono dei veri protagonisti delle vicende che narrano, vanno menzionati: Panzano (2000), su una comunità di malati mentali; Spaltenfelder (2003), possibile scenario apocalittico dell’eruzione del Vesuvio; They shine, Waiting grounds e Western round table, tutti del 2007 e girati nel deserto del Mojave in California, l’ultimo dei quali su un incontro realmente avvenuto ma mai documentato tra un gruppo di intellettuali (tra cui Marcel Duchamp, Frank Lloyd Wright e Gregory Bateson) per discutere di arte e del futuro modernista; Coro spezzato: the future lasts one day (2009, Biennale di Venezia), un ‘coro’ di 5 proiettori in 16 mm che proiettano sulle pareti frammenti di frasi su un possibile futuro collettivo; Stating the real sublime (2009, Tate Gallery, Londra), un proiettore appeso al soffitto che proietta un film privo di immagini; Vertiginous mapping (2009), il suo primo film per il web, A private tableaux, The long road e Invisible act, tutti del 2010, e Theory in order to shed light, del 2011.