Pilo, Rosolino
Patriota (Palermo 1820 - San Martino, Palermo, 1860). Di famiglia nobile, non intraprese la carriera ecclesastica venendo meno alle aspettative familiari. Divenuto mazziniano, fu tra i più attivi nel preparare il moto insurrezionale di Palermo del 12 gennaio 1848 e fece poi parte del governo provvisorio siciliano. In quel periodo si avvicinò al partito repubblicano. Dopo la restaurazione borbonica andò in esilio a Marsiglia, poi a Genova, dove conobbe Mazzini, divenendone uno dei più stretti collaboratori. Nel 1857 preparò con Pisacane la spedizione in Italia meridionale e, a seguito del fallimento cui essa andò incontro, fuggì prima a Malta poi a Londra. Nel 1859, dopo Villafranca, raggiunse in Toscana Mazzini, che lo incaricò di una missione nella Romagna insorta: arrestato a Bologna, fu espulso. Nell’aprile 1860 si recò in Sicilia per organizzare una sollevazione. Appreso della spedizione di Garibaldi, cercò di favorirne l’arrivo a Palermo. Fu ferito a morte sulle alture di San Martino, il 21 maggio, mentre con i suoi uomini tentava di bloccare le truppe borboniche nella zona di Monreale.