rane, rospi e raganelle
I genitori dei girini
Gli Anuri sono un ordine di Anfibi privi di coda ma con arti posteriori adatti a saltare. Comprendono le rane, i rospi e le raganelle, tre categorie non sempre ben definite che si riferiscono a tre diversi stili di vita. Le rane sono spesso acquatiche e presentano un corpo generalmente snello, i rospi sono terricoli e hanno un aspetto tarchiato, mentre le raganelle sono arboricole e possiedono cuscinetti adesivi per tenersi aggrappate alle foglie. Gli Anuri sono predatori di Invertebrati e di piccoli Vertebrati, mentre le loro larve, i girini, vivono in acqua e si nutrono di sostanze sia animali sia vegetali
L’ordine degli Anuri comprende quasi 5.000 specie sparse in tutti i continenti e i tipi di habitat, esclusi quelli più settentrionali e quelli marini. Tuttavia, la massima diversità di Anuri si incontra negli ecosistemi tropicali, in particolare nelle foreste. Non di rado vengono scoperte nuove entità soprattutto nelle aree tropicali meno esplorate del Pianeta. I progenitori degli Anuri moderni comparvero all’inizio del Giurassico, il periodo di massima evoluzione dei Dinosauri, fra 200 e 140 milioni di anni fa, e già avevano un aspetto molto simile a quello attuale.
Tutti gli Anuri sono predatori e si nutrono sia di Invertebrati sia di piccoli Vertebrati che inghiottiscono interi. Infatti non hanno denti adatti a sbranare o masticare la preda. Possiedono piccoli denti sulle mascelle e sul palato, la cui funzione è di trattenere la preda impedendole di fuggire.
Oltre al diverso grado di acquaticità, le specie frequentano differenti tipi di habitat oppure sono attive in diversi orari del giorno o della notte. Nella maggior parte dei casi, le uova vengono deposte in grande numero direttamente nell’acqua e sono abbandonate a sé stesse. Tuttavia esistono alcune specie che preparano nidi di fango o di schiuma in cui nasceranno i girini.
Rane, rospi e raganelle non sono tre categorie sistematiche, ma soltanto tre modelli di riferimento che ci permettono di capire lo stile di vita dell’animale in relazione alla sua forma. Ciò significa che due Anfibi del modello raganella non necessariamente sono imparentati tra loro, in termini evolutivi, ma potrebbero essere derivati l’uno da un modello rospo e l’altro da un modello rana, per potersi arrampicare sulle piante e sfruttare le risorse alimentari lì presenti. Nella famiglia Ranidi, per esempio, troviamo specie di tutti e tre i modelli, a seconda del loro stile di vita.
Le specie con caratteristiche del modello rana, di forma slanciata e con le zampe più lunghe, sono abili saltatrici ed eccellenti nuotatrici. Questo però non ci garantisce nulla sul loro grado di acquaticità: certe rane vivono quasi sempre in acqua, altre saltano veloci tra il sottobosco delle foreste. Il modello rospo, invece, ci dice che una specie conduce vita terricola e che generalmente si rifugia dentro gallerie nel terreno. Poco veloci, i rospi si difendono conducendo una vita notturna e nascosta, o sviluppando ghiandole velenose. Infine, il modello raganella ci rivela un’esistenza arboricola o comunque legata alle piante. Infatti, i cuscinetti adesivi sulle dita permettono a questi Anfibi di rimanere attaccati alle foglie senza cadere, anche quando si muovono bruscamente per afferrare una preda. Gli adulti dei rospi e delle raganelle, pur essendo prevalentemente terrestri, si recano in acqua nel periodo riproduttivo per deporvi le uova.
Il corteggiamento degli Anuri è associato alla produzione di suoni mediante sacchi vocali: questi suoni servono sia a delimitare acusticamente il territorio di ciascun maschio sia ad attirare le femmine della propria specie. Per questo i canti degli Anuri sono molto ben differenziati da specie a specie. Come in tutti gli Anfibi, i maschi non hanno organi genitali in grado di introdurre gli spermatozoi nel corpo della femmina.
Nel caso degli Anuri, la fecondazione avviene esternamente al corpo della femmina come nella maggioranza dei Pesci. Pertanto, alla fine del corteggiamento, il maschio monta sul dorso della femmina afferrandola per le ascelle o per le cosce e la stimola a emettere nell’acqua le sue numerose uova. Man mano che le uova escono vengono così fecondate.
Dalle uova nascono i girini, larve dall’aspetto simile a pesciolini. Hanno branchie interne, sono privi di arti e conducono vita esclusivamente acquatica. Dopo circa quattro mesi, i girini vanno incontro alla metamorfosi: spuntano gli arti, regrediscono le branchie, si formano i polmoni e scompare la coda ed essi assumono in tal modo l’aspetto dell’adulto.
In diverse specie di Ranidi gli adulti cacciano le loro prede soprattutto nella zona di transizione fra terra e acqua, muovendosi agilmente in entrambi gli ambienti. È questo il caso delle rane verdi europee, un complesso di specie chiamato Rana esculenta. Molti popoli europei hanno da sempre sfruttato le rane verdi come cibo: in Italia, per esempio, se ne consumano molte ancora oggi nella Val Padana e in altre zone.
Sulle Alpi vive la rana temporaria (Rana temporaria), capace di sopravvivere anche in zone molto fredde quali quelle dell’estremo Nord dell’Europa. Nei boschi di caducifoglie europei troviamo la rana agile (Rana dalmatina), che si reca in acqua soltanto per la riproduzione e depone le uova in pozze d’acqua temporanee. Invece la rana appenninica (Rana italica) abita le sorgenti e i ruscelli d’acqua limpida degli Appennini.
Fra gli Anuri più grossi del mondo ricordiamo la rana toro (Rana catesbeiana), originaria dell’America Settentrionale, ma soprattutto la rana golia (Conraua goliath) dell’Africa occidentale. Quest’ultima raggiunge 30 cm di lunghezza e supera 3 kg di peso. All’estremo opposto, ci sono specie che non raggiungono neanche 1 cm di lunghezza, come Eleutherodactylus iberia, endemica di Cuba.
Le rane vengono consumate a milioni da moltissimi animali (Uccelli, Mammiferi, Rettili, pesci) e rappresentano quindi un importante anello delle reti alimentari per il funzionamento degli ecosistemi.
Troviamo il modello rospo in varie famiglie di Anuri, ma prevalgono soprattutto in quella dei Bufonidi, che annovera numerose specie in tutto il mondo. Di essa fanno parte il rospo comune (Bufo bufo) e il rospo smeraldino (Bufo viridis), entrambi largamente diffusi in Europa e in Asia.
I rospi sono prevalentemente notturni e consumano un’enorme quantità di Insetti, offrendo un grande servizio all’agricoltura. Davanti a un predatore, i rospi si gonfiano cercando di apparire ancora più grossi di quello che sono. In questo modo possono riuscire a spaventare l’aggressore e a evitare di essere mangiati. Numerose specie di Anuri, in particolare i Bufonidi, producono veleni assai potenti (principalmente la bufotossina) o sostanze repellenti che scoraggiano i predatori. Le ghiandole parotoidi, poste dorsalmente nei rospi ai lati del collo, secernono un veleno dall’aspetto lattiginoso che ha un effetto irritante sulle mucose boccali dei Mammiferi che cercano di morderli.
Il rospo più grande del mondo è il rospo marino (Bufo marinus) dell’America Meridionale, che supera i 25 cm di lunghezza. Introdotto in Australia per la lotta contro gli Insetti nocivi, ha purtroppo provocato anche gravi danni alla fauna locale.
Le raganelle vivono sulle foglie delle piante erbacee o sui rami di arbusti e alberi, dove rimangono immobili in attesa di piccoli Insetti e ragni. Nelle foreste tropicali, numerose specie di raganelle possono convivere distribuendosi a diversa altezza sulle piante. Nelle famiglie degli Ilidi, Iperoliidi e Racoforidi figurano moltissime specie del modello raganella, diffuse soprattutto nelle regioni tropicali. La prima famiglia è presente anche in Europa con varie specie abbastanza comuni e assai popolari (Hyla arborea, Hyla intermedia, Hyla meridionalis).
Talvolta, soprattutto negli ambienti tropicali umidi, le raganelle si introducono nelle case, attaccandosi ai vetri delle finestre o alle pareti domestiche, come i gechi, spingendosi alla ricerca di mosche e zanzare. Molte raganelle tropicali sfoggiano livree assai appariscenti con colori vivaci ed eleganti. In questo caso si tratta di specie velenose che esibiscono il proprio modello di colorazione ai predatori per ricordare loro che non sono commestibili. È il caso dei Dendrobatidi, famiglia che riunisce 170 specie di piccoli Anuri sudamericani dalla splendida colorazione. I loro potenti veleni sono ricavati dagli Insetti di cui si nutrono e vengono usati dagli Indios per intingervi le punte delle loro frecce.