ROSSOLANI (‛Ροξολανοί, Rhoxolani, Roxolani)
Potente tribù sarmatica di Alani (v. II, p. 66), che Strabone (VII, 3, 17) collocava fra il Dnepr e il Don. Quando Mitridate, richiesto di aiuto dai Greci di Chersoneso contro gli Sciti della Crimea, inviò contro di essi il suo generale Diofanto di Sinope, i Rossolani, alleati degli Sciti, scesero in campo contro l'esercito del Ponto, ma furono sconfitti (circa il 107 a. C.: Strabone, l. c., con interessanti particolari sull'armamento dei Rossolani). Dalla Russia meridionale, sotto la spinta di altre tribù provenienti dall'Asia, i Rossolani si spostarono verso occidente e li troviamo nel 62 d. C. sulla sinistra del Danubio inferiore in relazioni amichevoli con i Germani Bastarni e con i Daci (v. l'epitaffio del governatore romano della Mesia T. Plauzio Silvano Eliario). Nell'inverno 67-68 distrussero una coorte ausiliaria romana; nel 69 è ricordata una incursione nella Mesia di 9000 cavalieri Rossolani, che furono sterminati dal governatore romano M. Aponio (v. il capitolo di Tacito, Hist., I, 79, con importanti notizie sul modo di guerreggiare dei Rossolani). Nella prima campagna dacica di Traiano combatterono alleati dei Daci. In seguito Traiano concedette loro un annuo sussidio in denaro, e per contestazioni intorno a questo sussidio essi si agitarono all'inizio del regno di Adriano, che strinse con loro un nuovo accordo. Sotto M. Aurelio i Rossolani attaccarono ancora l'impero. Sembra che essi siano stati assorbiti dai Goti.
Bibl.: M. Rostovtzeff, in Cambridge Ancient History, IX (1932), p. 228; XI (1936), p. 91 seg., e la bibliografia a p. 875; cfr. anche X (1934), pp. 775, 807, 820; XI, pp. 185, 227, 303. Importante decreto di Chersoneso in onore di Diofanto, con menzione di Rossolani, in Dittenberger, Sylloge inscript. gr., 3ª ed., n. 709; l'iscrizione di Plauzio, in Dessau, Inscript. Lat. selectae, n. 986; cfr. Dessau, in Jahreshefte d. österr. archäol. Inst., XXIII (1926), p. 346; C. Patsch, in Sitzungsb. d. Wien. Ak. Phil. Kl., CCXIV (1900), pp. 142 e 164.