Famiglia di banchieri originaria di Francoforte sul Meno. Il capostipite della famiglia fu Moses Amschel il quale, nella seconda metà del Settecento, a Francoforte aprì una bottega da rigattiere che aveva come insegna uno scudo rosso (Das rothe Schild), da cui derivò il nome la celebre famiglia. Morto nel 1754, il figlio Mayer Amschel (1743-1812) ne proseguì il lavoro di mercante, gettando le basi dell'attività che portò i R. a diventare banchieri fra i più ricchi d'Europa. Entrato nella fiducia di Guglielmo IX, langravio di Assia, egli infatti ottenne grossi incarichi di carattere cambiario e finanziario e assunse la gestione dei suoi affari nel periodo dell'occupazione napoleonica con il supporto dei figli Amschel Mayer (1773-1855) e Salomon (1774-1855). Il suo terzo figlio Nathan Mayer (1777-1836), stabilitosi giovane in Inghilterra, creò qui una grossa fortuna commerciale inviando, nonostante il blocco continentale, manufatti inglesi a Francoforte ed innescando, su questa fortunata attività, quella bancaria e le operazioni di borsa. Dopo il 1810, il fratello James Jacob (1792-1868), che, risiedendo a Parigi, pose qui le radici per l'affermazione della dinastia R. in Francia, lo aiutò a far pervenire a Wellington in Spagna grosse somme inglesi. In questo modo si sviluppò la grande attività finanziaria sul continente, dove, dal 1813, furono i R. a trasferire i sussidî inglesi alle potenze dell'Europa centrale. Così, oltre alla casa madre di Francoforte, si crearono le importantissime filiali di Londra, Parigi e Vienna, alle quali si aggiunse quella di Napoli, dove viveva l'altro fratello Carl (1788-1855). Nathan avviò in Inghilterra l'attività di prestito estero agli stati (inizialmente soltanto europei poi di tutto il mondo) che necessitavano di finanziamenti, favorendo il prestigio e l'affermazione in campo internazionale del mercato finanziario di Londra. L'attività di Nathan in seguito fu proseguita dal figlio Lionel Nathan (1808-1879), pari d'Inghilterra (il cui nome è strettamente legato ai finanziamenti concessi per l'unità d'Italia). Dal 1816 al 1848 la fortuna e l'attività dei R. crebbe in proporzioni colossali: dominatori delle borse europee, assorbirono emissioni di prestiti dell'Austria, della Prussia, della Francia, dell'Inghilterra, della Russia, del regno delle Due Sicilie e del ducato di Parma, con utili ingenti. La rivoluzione del luglio 1830, e più ancora quella del 1848, portò ai R. perdite gravissime nel settore bancario; essi però avevano investito largamente in imprese industriali (fra le quali la Compagnia del Nord) e in costruzioni ferroviarie, ed ebbero così una vigorosa ripresa sotto il secondo Impero. La loro influenza sulla politica francese diminuì dopo il 1870: tuttavia ancora in quegli anni essi garantirono per il pagamento dell'indennità di guerra francese alla Germania, e parteciparono (1875) al finanziamento del Canale di Suez. Estinto il ramo di Francoforte ai primi del Novecento, i rami francese e inglese mantennero fra le due guerre mondiali notevole influenza. Nathaniel Mayer (1840-1915), creato pari nel 1885 (fu il primo lord inglese di origine israelita), sebbene impressionato dalla personalità di Th. Herzl, non ebbe simpatie sioniste; al contrario il figlio Lionel Walter (v. oltre) ebbe parte di rilievo nella genesi della Dichiarazione Balfour (1917). Anche Edmond, del ramo francese, insieme al figlio James-Armand (v. oltre), fu attivo sionista: patrocinò i primi insediamenti in Palestina, fu interessato nello sviluppo economico del paese, fondò (1923) la Palestine Jewish Colonization Association (di cui fu presidente il figlio), fu presidente onorario della Jewish Agency (dal 1929). Comunque anche i R. conobbero la sorte di tutti i grandi banchieri privati, scavalcati dalle società anonime: persero la posizione di monopolio conquistata e difesa nel corso di un secolo, chiusero le sedi di Francoforte (1901) e di Vienna (1931), ma conservarono quelle di Parigi e di Londra. Salvate le loro proprietà durante l'occupazione tedesca e tornati a stabilirsi a Parigi nel settembre 1944, i R. conobbero nel dopoguerra una vera rinascita. In Francia i R. superarono la fase delle nazionalizzazioni (all'epoca del Fronte Popolare e di François Mitterrand) conservando posizioni di rilievo in campo internazionale anche grazie alla diversificazione delle loro attività economiche (turistiche, di produzione vitivinicola, ecc.); agli attuali discendenti della dinastia (fra i quali: Guy Édouard, n. 1909; Edmund Leopold, n. 1916; Edmond, 1926-1997; Jacob, n. 1936; David, n. 1942) fanno capo notevoli interessi industriali e finanziarî). Molti membri dei varî rami della famiglia R. si sono distinti per la loro attività di collezionisti. James-Édouard (Parigi 1844 - ivi 1881), figlio di Nathaniel, del ramo francese, fondatore della Société des anciens textes français (1875) e della Société des études juives (1879), creò una meravigliosa collezione di libri rari dei secc. 15º-17º, in prevalenza francesi (catalogo di É. Picot, 5 voll., 1885-1920). La raccolta fu continuata dal figlio Henri (1872-1942). n Ferdinand (Parigi 1839 - Waddesdon, Buckinghamshire, 1898), anch'egli del ramo francese ma stabilitosi dal 1860 in Inghilterra, formò nel suo castello di Waddesdon una raccolta di quadri, di oggetti d'arte specialmente rinascimentali (gioielli, argenteria, ecc.), di manoscritti dei secc. 15º-16º riccamente miniati, di libri, soprattutto francesi, con preziose legature. Alla sua morte lasciò al British Museum la raccolta di oggetti d'arte e 15 manoscritti miniati; il resto passò al pronipote James-Armand (1878-1957). n Il padre di quest'ultimo, Edmond (Parigi 1845 - ivi 1934), raccolse una collezione di 30.000 stampe (dalle origini a tutto il sec. 17º) e 3.000 disegni, donata dagli eredi, nel 1935, al Louvre. n Una raccolta di altro tipo è quella formata da Sir Lionel Walter (Londra 1868 - Tring, Hertfordshire, 1937), naturalista, dal 1911 membro della Royal Society: un vastissimo Museo zoologico, sistemato nei suoi possedimenti di Tring, che, aperto al pubblico nel 1892, ebbe dal 1894 un suo periodico (Novitates zoologicae) ed entrò poi a far parte del British Museum. n Si possono ancora ricordare la collezione di Élie (Parigi 1917 - Royaumont 2003), che alla raccolta di arte antica ereditata dal padre Robert ha aggiunto numerose opere di arte astratta (da Fautrier a Poliakoff, a Tinguely, a Y. Klein), e infine la collezione Herbert and Nannette R. (Ossining, New York), di arte moderna (opere di Kandinskij, Leger, Mondrian, Picasso, Larionov, Delaunay, Gabo, ecc.). Vari membri della famiglia R. hanno proseguito l'attività di collezionisti e mecenati. Nathaniel Mayer Victor (1910-1990), terzo Lord di R., ha lasciato al Trinity College di Cambridge la sua collezione di libri rari e manoscritti; Nathaniel Charles Jacob (n. 1936), quarto Lord di R., presidente del Board of trustees della National Gallery di Londra (1985-91) e del Board of trustees del National heritage memorial fund (1992-98), ha promosso la ristrutturazione della Spencer House di Londra (1985-90) e del castello di Waddeson (1991-95), già lasciato allo Stato da James Armand R., ampliando e risistemando le collezioni ivi conservate.