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Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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routine


Fenomeno (naturale o sociale) che si verifica in modo ripetitivo. In ambito economico-aziendale, le r. sono state studiate da due prospettive.

Prospettiva comportamentista

Secondo questo approccio, le r. sono viste come insiemi ordinati di comportamenti, che si attivano con sistematicità a fronte di un determinato stimolo e nelle quali si sedimentano le azioni che hanno generato soddisfazione o hanno portato a una ricompensa, e che per tale motivo vengono ripetute. Il più delle volte, le r. si basano su comportamenti e conoscenze non facilmente codificabili. Ne consegue che esse si apprendono per imitazione e in genere non sono utilizzabili al di fuori del contesto in cui sono state generate. All’interno delle organizzazioni, le r. assolvono diverse funzioni: rappresentano il repertorio di conoscenze, ovvero la memoria organizzativa, che si utilizza per affrontare i problemi ricorrenti di gestione; permettono di regolare i conflitti interni, perché indicano i comportamenti attesi, ovvero accettati dall’organizzazione sul piano empirico.

Prospettiva cognitivista

Secondo questa visione, la r. non è un insieme di comportamenti tra loro coordinati e ordinati in sequenza in funzione di uno scopo, ma identifica un complesso di regole che, a fronte di una certa situazione, attiva determinati comportamenti di risposta: seguire o non seguire certe procedure per ottenere uno scopo. A fronte di uno stimolo, l’agente seleziona il programma più adeguato alla situazione e lo esegue, sapendo che ciò lo porta a un risultato soddisfacente e senza porsi il problema di esplorare altre alternative di azione. In altre parole, la r. prevede una risposta automatica, o con pochissimi margini di scelta comunque predefiniti. Quando le azioni non conducono più a risultati soddisfacenti, tenderanno a essere abbandonate. Se invece l’evento che si verifica non è previsto da alcun repertorio di soluzioni, l’agente attiverà un percorso di ricerca di nuove alternative di azione e di scoperta delle conseguenze di tali azioni, elaborando un nuovo programma di condizioni-azioni da aggiungere al repertorio già disponibile.

Vedi anche
programma Enunciazione particolareggiata, verbale o scritta, di ciò che si vuole fare, di una linea di condotta da seguire, degli obiettivi a cui si mira e dei mezzi con cui si intende raggiungerli. economia Nella costituzione di una società per azioni, illustrazione dello scopo sociale, del capitale occorrente ... programmazione economia programmazione economica Il complesso degli interventi dello Stato nell’economia, realizzati spesso sulla base di un piano pluriennale (in questo senso il termine si alterna, nell’uso, con pianificazione). Nella terminologia corrente, e anche da parte di alcuni studiosi, si è però soliti distinguere ... task In informatica, il compito specifico di un programma applicativo, di una procedura o di una sequenza di istruzioni del sistema operativo; in particolare, in un sistema operante in multiprogrammazione, ciascuno dei programmi o delle funzioni contemporaneamente attivi o attivabili. linguàggio di programmazióne linguàggio di programmazióne In informatica, insieme di parole e di regole, definite in modo formale, per consentire la programmazione di un elaboratore affinché esegua compiti predeterminati. Esistono linguaggio di programmazione di linguaggio di programmazione di alto livello e di basso livello: ...
Vocabolario
routine
routine 〈rutìn〉 s. f., fr. [der. di route «strada»]. – 1. Pratica, esperienza (abilità che si è acquistata per mezzo dell’esperienza e non attraverso le regole e lo studio). 2. a. Modo, ritmo di vita e di attività che si ripete giorno per...
subroutine
subroutine 〈sḁbrùutiin〉 s. ingl. [comp. di sub- e del fr. routine (v.)] (pl. subroutines 〈sḁbrùutiin∫〉), usato in ital. al femm. – In informatica, lo stesso che sottoprogramma.
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