rovente
Più che una notazione di calore, l'uso dantesco (in conformità col latino rubens) riferisce l'aggettivo al color rosso-vermiglio della fiamma o di cosa infuocata: così l'alta torre a la cima rovente (If IX 36) richiama le meschite della città di Dite, vermiglie come se di foco uscite / fossero (VIII 72-73; in effetti il fuoco eterno ch'entro l'affoca le dimostra rosse, v. 74); e D. nella cornice dei lussuriosi fa con l'ombra più rovente / parer la fiamma (Pg XXVI 7, con valore predicativo), " più rossicante " (Buti).