rubidio
rubìdio [Lat. scient. Rubidium, da rubidus "rossiccio"] [CHF] Elemento chimico, appartenente alla colonna a del I gruppo, 2° periodo, grande, del Sistema periodico degli elementi, di simb. Rb, numero atomico 37 e peso atomico 85.468, di cui sono noti i due isotopi stabili con numero di massa 85 (abbond. relat. 72.17 %) e 87 (27.83 %) e vari isotopi instabili (v. App. I: VI 669 d); fu scoperto spettroscopicamente nel 1891 da R.W. Bunsen e G.R. Kirchhoff, attraverso le due brillanti righe rosse caratteristiche del suo spettro d'emissione. È un metallo tenero, simile all'argento, del gruppo dei metalli alcalini e, come questi, nei suoi composti è monovalente. ◆ [GFS] Metodo r.-stronzio: uno dei metodi radioattivi di cronologia geologica: v. geocronologia radiometrica: III 11 a.
Principali proprietà del rubidio
Calore spec. [103 J kg-1 K-1] 0.36 (25 °C)
Condutt. term. [W m-1 K-1] 58.2 (25 °C)
Configurazione elettronica (Kr) 5s1
Durezza [Mohs] 0.3
Energia di ionizzazione [eV] (I)4.18;(II)27.28
Entalpia di fusione [103 J kg-1] 25.53
Entropia termica [J K-1 mol-1] 76.77 (25 °C)
Massa volumica [103 kg m-3] 1.532 (20 °C)
Resistività elettr. [10-8 Ω m] 11.54 (0 °C)
Sez. d'urto di assorb. per
neutroni termici [barn atomo-1] 0.38
Struttura cristallina (298 K) cubica corpo centr.
(par. reticolari in Å) (a=5.6)
Suscett. magn. mol. [10-6 CGSem] 17.0 (30 °C)
Temperatura di ebollizione [K] 9.59
Temperatura di fusione [K] 312.05