RUBIERA (A. T., 24-25-26)
Paese del Reggiano (Emilia), posto sulla via Emilia, a 13,5 km. da Reggio e a 12,3 da Modena, a 57 m. s. m. In capo al paese, verso Reggio, sorge il castello. La via Emilia attraversa il borgo e lo divide in due. C'è qualche discreto palazzo, la chiesa parrocchiale e il teatro Herberia, nome al quale si fa risalire Rubiera, cioè paese ricco di prati erbosi. Il comune, ampio 25,30 kmq., è tutto in pianura, a N. e a S. della via Emilia, ricco di prodotti, fertile, e ha una popolazione di 6006 ab. (1931), dei quali 4516 viventi in case sparse. Rubiera è stazione della ferrovia Bologna-Piacenza.
Il castello di Rubiera è noto per il processo che nel 1822, dal 22 giugno al settembre, vi fu tenuto dal tribunale statario nominato da Francesco IV per giudicare di molti liberali imputati d'appartenenza alle sette; e che si concluse con la condanna di 47 imputati dei quali però molti contumaci. Dei nove condannati a morte solo due erano in carcere: il negoziante Francesco Conti di Montecatini, e don Giuseppe Andreoli (v.). Francesco IV commutò per il primo la pena di morte in 10 anni di carcere, ma non volle usare clemenza per l'Andreoli che salì il patibolo il 17 ottobre 1822.