RUDIE (‛Ρωδαῖαι e ‛Ρουδία, Rudiae)
Città antica della penisola salentina, oggi Rugge o Rusce, presso Lecce. La sua posizione è indicata da Strabone sulla vìa, che, per l'interno, metteva in comunicazione Idrunto (Otranto) con Brindisi. Fu certamente centro indigeno dei Messapî, ma subì fortemente l'influsso dell'ellenismo, tanto che Strabone stesso la dice πόλις ἑλληνίς: Ennio, che ne era nativo, è chiamato greco o semi-greco: d'altro lato egli si vantava di avere tre anime e di parlare tre lingue: greco, romano e osco. In età romana fu municipio, iscritto alla tribù Fabia: le iscrizioni latine ricordano i quattuorviri, gli edili, e collegi di Augustali e Mercuriali. Nella località non si vedono oggi che scarsissimi resti, tra cui i più notevoli sono quelli dell'anfiteatro: ma copiosi sono stati i rinvenimenti in passato, soprattutto di ipogei, da cui sono usciti in gran numero prodotti ceramici locali, di stile geometrico, e prodotti greci importati: quelli che non andarono dispersi per il commercio antiquario sono oggi nel Museo provinciale di Lecce. Numerose anche vi si sono rinvenute iscrizioni messapiche.
Un'altra località di nome analogo, Rudae, è ricordata dalla Tabula Peutingeriana nel paese dei Peucezî, presso Ruvo; qualcuno, a torto, ha voluto identificare con essa la patria di Ennio.
Bibl.: Corp. Inscr. Lat., IX, p. 6; Philipp, s. v. Rudiae, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I-A, col. 1176 segg.; E. Pais, Rodie, la patria di Ennio, in Studi storici, II (1893), p. 389 segg.; per le ceramiche rinvenute a Rugge, v. Corp. Vasorum, Italia, IV, Lecce, Museo provinciale, I, a cura di P. Romanelli, con bibl. relativa; per le iscrizioni messapiche, v. messapî.