HAYM, Rudolf
Filologo, nato il 5 ottobre 1821 a Grünberg (Slesia), morto il 27 agosto 1901 a St. Anton (Tirolo). Insegnò per qualche tempo a Berlino; dopo una parentesi d'attività politica (membro dell'Assemblea nazionale di Francoforte, 1848, ove militò nel partito del centro destro; redattore della Konstitutionelle Zeitung di Berlino), passò all'università di Halle, ove fu professore di filosofia e storia della letteratura tedesca, lasciando in questo campo opere tuttora fondamentali.
Convinto che scopo della storia letteraria è rintracciare l'evoluzione della vita spirituale d'una nazione, quale si esprime attraverso le grandi personalità creatrici, in opposizione alla corrente hegeliana d'una storia puramente ideale, egli volse il suo studio a queste grandi personalità, ne indagò la formazione, in rapporto con l'ambiente, considerandole in ciò che hanno di peculiare e in ciò che le rende anelli d'una sola ininterrotta catena. Fra le sue opere, le più notevoli sono le monografie: Wilhelm von Humboldt (Berlino 1856); Hegel und seine Zeit (Berlino 1857); Arthur Schopenhauer (Berlino 1857); Die romantische Schule (Berlino 1870, continuamente ristampata, la prima valorizzazione del ricco portato ideale di questa scuola); Herder nach seinem Leben u. seinen Werken dargestellt (Berlino 1877-85, voll. 2). Scrisse pure, nei tempi della sua attività politica, Die deutsche Nationalversammlung (Berlino 1848-50); fondò nel 1854 e redasse per un decennio i Preussische Jahrbücher. Una sua autobiografia (Aus meinem Leben. Erinnerungen) fu pubblicata postuma (Berlino 1902); e pure postumi uscirono i suoi Gesammelte Aufsätze (Berlino 1903).
Bibl.: A. Riehl, R. H., Halle 1902; H. Maync, Deutsche Literaturzeit,. 1903, col. 1141; O. Walzel, Zeitschr. f. deusches Altertum, 1905, p. 132 segg.