Scrittore (Mentone 1742 - Nizza 1829); magistrato, fervente illuminista, rimangono di lui un pregevole commento in due volumi (1784) a Dei delitti e delle pene di C. Beccaria e un'opera, Dell'abuso dei litigi (1785), frutto del suo impegno quotidiano di lavoro e dell'esperienza che traeva dalla sua carica.