Ruga
Il termine ruga indica una piega della cute determinata da una sollecitazione meccanica continua su un tessuto alterato biologicamente. Indipendentemente dal loro aspetto e dalla loro posizione, le rughe riconoscono sempre come causa di formazione una riduzione della capacità elastica della cute. La perdita di elasticità è dovuta a un'alterazione del normale trofismo biologico, conseguente a danni imputabili sia al tempo sia alle radiazioni solari.
l. Classificazione e patogenesi
A seconda delle zone e dell'aspetto, le rughe vengono differenziate in: pieghe da lassità muscolocutanea, per cedimento non solo della cute ma anche del trofismo muscolare (per es. i solchi nasogenieni); rughe glifiche, che rappresentano un'accentuazione della normale tramatura della pelle; rughe del sonno, o grinze, che conseguono alla continua sollecitazione esercitata sulla cute dalla compressione della stessa sul cuscino sul quale si poggia il viso durante la notte; increspature, o crinkles, che rappresentano la plissettatura conseguente all'ispessimento dello strato superficiale della cute dovuto soprattutto al danno solare; rughe muscolo-mimiche, che sono le più comuni e vengono in conseguenza della sollecitazione dei muscoli mimici del viso. Queste ultime compaiono in posizione trasversale sulla fronte per azione del muscolo occipitofrontale; a livello del contorno degli occhi per contrazione dei muscoli orbicolari; nei solchi nasogenieni per contrazione dei muscoli palpebrali, zigomatico e risorio; nello spazio intersopracciliare, la glabella, per azione dei muscoli sopracciliare e piramidale; a livello del mento per effetto del muscolo quadrato. Le rughe sono un'alterazione dell'aspetto estetico della cute, che accompagna una riduzione della sua funzionalità: il fenomeno è imputabile all'azione del tempo (cronoaging; in questo caso i danni sono evidenti anche nelle zone di cute non esposta) e alle radiazioni (v.) ultraviolette del Sole (fotoaging). Nel primo caso, i danni subiti dalla cute, come da tutti gli altri tessuti del nostro corpo, sono causati in prevalenza dai radicali liberi dell'ossigeno: sostanze dotate di alta capacità reattiva, che si formano durante il processo con cui le cellule, utilizzando l'ossigeno, producono, a livello dei mitocondri, energia dalle sostanze introdotte per via alimentare. Gran parte dei radicali liberi dell'ossigeno si lega ad atomi di idrogeno, formando molecole di acqua e perdendo ogni effetto dannoso; una piccola quantità di essi, invece, viene liberata nell'ambiente cellulare, dove, a causa della sua alta reattività, potrebbe reagire con le strutture cellulari danneggiandole se non fosse inattivata da sostanze ad attività antiossidante presenti nella cellula (gli antiossidanti: vitamine E, A, C, superossidodismutasi, catalasi e glutadionperossidasi; v. antiossidanti). Quando, però, la produzione di radicali liberi è eccedente, l'effetto antiossidante si esaurisce, e i radicali liberi diffondono nella cellula determinando la lipoperossidazione delle membrane biologiche; tale processo, caratterizzato dall'ossidazione dei fosfolipidi di membrana, provoca l'irrigidimento e la perdita funzionale di questa, potendo causare morte cellulare. Nel secondo caso, fra le radiazioni di diversa lunghezza d'onda emesse dal Sole (infrarosso, luce visibile, ultravioletto, raggi X ecc.; v. sole), quelle capaci di danneggiare la cute sono i raggi ultravioletti (UV), che si dividono in tre bande A, B e C: gli UVC, più dannosi, vengono normalmente arrestati dalla fascia dell'ozono; gli UVA e gli UVB raggiungono invece la cute. Gli UVB interessano il suo strato più superficiale, sono responsabili dell'eritema e determinano alterazioni infiammatorie che possono anche degenerare in forme neoplastiche; la cute si difende dall'azione degli UVB aumentando lo spessore dello strato corneo dell'epidermide (crinkles) e producendo un filtro solare naturale (acido urocanico) secreto con il sudore. Gli UVA penetrano nello spessore cutaneo, dove inducono la formazione di radicali liberi; la difesa è data dalla produzione di melanina (sostanza colorata che svolge un'azione sia riflettente dei raggi sia antiossidante).
Il trattamento delle rughe prevede tre fasi: la prevenzione, la restituzione e infine la correzione.
a) Prevenzione. Si basa sulla rieducazione comportamentale del paziente allo scopo di ridurre il danno da radicali liberi e da raggi UV e viene esercitata a livello dell'alimentazione, dell'attività fisica e degli interventi cosmetici sulla cute. L'assunzione degli alimenti deve essere giusta sia per quantità sia per qualità. L'eccesso di cibo porta a un'attivazione della catena del trasporto degli elettroni a livello mitocondriale, aumentando la percentuale di escape di radicali liberi dell'ossigeno. Dal punto di vista della qualità è importante che l'alimentazione contenga una giusta distribuzione di tutti i nutrienti: le proteine sono necessarie perché gli aminoacidi che le costituiscono sono fondamentali per costruire l'impalcatura biologica della cute, essendo il collagene e l'elastina formati da aminoacidi, come tutte le componenti strutturali e funzionali delle cellule; l'assunzione di lipidi è altrettanto importante perché essi, oltre a contribuire alla formazione delle membrane lipoproteiche delle cellule, sono compresi nella cosiddetta vitamina F; infine l'assunzione degli zuccheri è necessaria sia per fornire un giusto quantitativo di materiale energetico che permetta lo svolgimento dei vari anabolismi, sia perché anche questa classe di nutrienti possiede una funzione strutturale, nella fattispecie nella formazione dei glucosaminglicani e degli acidi nucleici. Le fibre grezze presenti nella frutta, nella verdura e nei prodotti integrali, non essendo assorbite, svolgono a livello intestinale un'azione di stimolo peristaltico, regolando l'alvo e facilitando l'eliminazione dei prodotti tossici. L'acqua deve essere assunta in quantità tale da permettere una giusta idratazione di tutti i tessuti del corpo. È poi necessaria una corretta assunzione vitaminica e minerale: un'alimentazione normale e variata dovrebbe fornire le quantità di vitamine, sali minerali e oligoelementi necessari alla vita delle cellule; però, dal momento che i cibi che in genere assumiamo sono conservati, trattati e raffinati con procedimenti che determinano la perdita della maggior parte di queste sostanze e lo stesso processo di preparazione del cibo tramite cottura provoca un'ulteriore perdita di principi attivi, in certi casi per alcuni composti è opportuna un'integrazione alla normale alimentazione. L'attività fisica riveste un ruolo preminente nel mantenimento della giusta fisiologia dell'organismo e quindi anche della pelle. Si deve ricordare, tuttavia, che qualsiasi eccesso di attività fisica porta a un incremento nella produzione di radicali liberi con conseguenti maggiori possibilità sia di danneggiamento cellulare sia di precoce invecchiamento. Gli interventi cosmetici riguardano la pulizia e la protezione della pelle. La pulizia (detersione) è una operazione importante che se non eseguita correttamente può determinare danni alla fisiologia cutanea; non deve infatti alterare eccessivamente il film idrolipidico o provocare variazioni notevoli dell'acidità naturale della pelle. L'effetto protettivo riguarda sia i raggi solari sia il mantenimento dell'omeostasi cutanea. I prodotti per la protezione solare sono: 1) i filtri, costituiti da sostanze trasparenti alla luce, capaci di eccitarsi in modo reversibile per l'incidenza di un raggio di energia UV della stessa grandezza dell'energia di risonanza delle molecole chimiche che le compongono; ultimata l'utilizzazione energetica, si esauriscono e quindi debbono essere rinnovati continuamente; 2) i sun blocks, che comprendono sostanze minerali opache in elevata misura (fra le più usate sono l'ossido di zinco e il biossido di titanio), che svolgono un'azione di specchio per i raggi solari. Il mantenimento dell'omeostasi cutanea viene ottenuto con sostanze ad azione idratante, emolliente, circolatoria e antiradicalica (vitamina E, vitamina C e chelanti del ferro come l'istidina).
b) Restituzione. Con questo termine si intende riferirsi ai trattamenti atti a riportare la cute nelle condizioni fisiologiche ottimali, al fine di ridurre gli inestetismi già presenti e, soprattutto, di ritardare la comparsa di nuove rughe. In questa classe di trattamenti appare particolarmente efficace la biostimolazione cutanea, che si effettua mediante l'introduzione di principi attivi per via intradermica (mesoterapia): i principi attivi possono essere divisi in sostanze ad attivazione metabolica, che hanno un ruolo di stimolazione delle cellule della cute, e sostanze con azione biologica passiva, che migliorano direttamente il trofismo cutaneo. Al secondo gruppo appartengono i prodotti con struttura simile alle glicoproteine (i vecchi estratti placentari, le connettivine, gli acidi ialuronici ad alto peso molecolare ecc.), di cui è nota l'azione igroscopica: la loro introduzione intradermica determina perciò un aumento dell'idratazione cutanea con conseguente miglioramento della corneometria e del turgore della cute. Diversa è l'azione delle sostanze del primo gruppo, fra le quali si trovano prodotti che stimolano specificamente l'attività delle cellule cutanee a livello sia dermico sia epidermico e di cui il prodotto più studiato e verificato clinicamente è rappresentato dai fattori di crescita ottenuti dagli estratti placentari. I risultati terapeutici di queste sostanze sono diversi da paziente a paziente e, soprattutto, sono in funzione della sua età biologica, a causa della diversa attività metabolica che il fibroblasto presenta nelle varie età della vita. Infatti i glucosaminglicani e le fibre elastiche, la cui concentrazione è in stretto rapporto con la gioventù del tessuto cutaneo, vengono prodotti in quantità sufficiente solo nelle prime fasi della vita del fibroblasto; qualsiasi stimolazione effettuata su fibroblasti vecchi non dà luogo alla produzione di queste sostanze. Recentemente il campo di utilizzazione dei prodotti ad azione metabolica è stato allargato ai substrati e agli enzimi precursori dei componenti biochimici della cute. Tale ampliamento si basa sul principio dell'endofarmacologia (Ceccarelli 1994), cioè sulla possibilità di ottenere l'ottimizzazione della concentrazione di un determinato componente, aumentandone la velocità di formazione. Poiché la velocità delle reazioni biologiche è influenzata direttamente dalla concentrazione dei substrati e degli enzimi necessari alla formazione del prodotto finale, supplementando substrati ed enzimi si ottiene una concentrazione massimale del prodotto finito, senza incorrere negli effetti negativi (feedback, internalizzazioni recettoriali) della supplementazione diretta del prodotto finito stesso. Da ciò deriva la possibilità di somministrare direttamente nel derma substrati precursori di importanti prodotti metabolici e coenzimi, siti attivi degli enzimi di trasformazione. Alcuni esempi sono riportati nella tabella.
c) Correzione. Comprende interventi medici atti a correggere gli inestetismi delle rughe. La possibilità di riempire il solco della ruga con sostanze biologiche o sintetiche ha aperto nuove prospettive complementari agli interventi di chirurgia plastica. Fra i numerosi materiali oggi a disposizione per ottenere la correzione temporanea o definitiva delle rughe, si possono ricordare il collagene, l'acido ialuronico, i liquidi sintetici, la tossina botulinica. Il collagene che si usa per gli impianti di correzione estetica è estratto dalla cute dei bovini ed è caratterizzato da una notevole compatibilità con i tessuti umani. Infatti la struttura proteica del collagene è uguale in tutte le specie animali e si differenzia sul piano antigenico soltanto per gli zuccheri a essa collegati. Solo l'uso di collagene perfettamente purificato delle catene laterali crea sicurezza di non risposta allergica. Anche per quanto riguarda l'impiego di acido ialuronico, del quale esistono in commercio vari tipi di prodotti, estrattivi od ottenuti da batteri per ingegneria genetica, uno dei problemi che si pone è rappresentato dalla possibilità di una manifestazione allergica dopo l'introduzione. Inoltre la sostanza, una volta immersa nei tessuti, consente un risultato estetico di breve durata, 3 mesi circa. L'introduzione nel corpo di sostanze chimiche (liquidi sintetici) non metabolizzabili dal nostro organismo determina l'attivazione di un processo di granulazione che ingloba il materiale estraneo. Il granuloma da corpo estraneo rimane per sempre; la sua entità volumetrica può variare da soggetto a soggetto e non può essere programmabile. Da questo fatto consegue la possibilità, in caso dell'introduzione di grandi volumi, di un'ipercorrezione che può essere modulata solo chirurgicamente. Il bacillo botulinico è un batterio anaerobio patogeno per l'uomo; la patogenesi si evidenzia attraverso la produzione di una tossina capace di bloccare l'acetilcolina a livello delle sinapsi neuromuscolari, con conseguente paralisi dei muscoli che può portare a morte per blocco dei muscoli respiratori. La tossina botulinica si usa in medicina già da vari anni per il trattamento dello strabismo: paralizzando i muscoli oculomotori è possibile rimettere in asse l'occhio. In estetica, l'introduzione di piccolissime dosi di tossina in corrispondenza del corrugatore del sopracciglio, della galea o dell'orbicolare dell'occhio può consentire il blocco della mimica e l'appianamento delle rughe di espressione della fronte, della glabella e dell'occhio. La paralisi è transitoria e può essere risolta in 4-5 mesi.
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