RUGGIERI, Ercole detto Ercolino del Gessi
‒ Non sono noti gli estremi biografici di questo pittore, attivo a Bologna e forse a Roma nella prima metà del XVII secolo.
Fu discepolo di Francesco Gessi, circostanza alla quale si deve il suo soprannome. Carlo Cesare Malvasia (1686, 1969, p. 98) ricorda come egli fosse stato il più fedele alla «maniera» di Gessi, alla quale era «tirato sempre», così che, a giudizio di Pellegrino Antonio Orlandi (1733, 1755, p. 159), «chi vede l’opere d’Ercolino subito le giudica del maestro, tanto bene» l’allievo le «imitò». Pure il fratello Giovanni Battista, «detto anch’esso Battista del Gessi» (ibid.), frequentò la bottega di Francesco, che accompagnò a Napoli, per poi divenire allievo di Pietro da Cortona a Roma. Malvasia attribuisce a Ercole un Transito di s. Giuseppe in S. Cristina di Pietralata, forse il medesimo dipinto poi trasferito nella chiesa di S. Procolo, sempre a Bologna (Catalogo generale, 2008, p. 414). L’adesione di Ruggieri alla cultura dei Carracci e di Guido Reni è assai evidente nelle opere tradizionalmente a lui attribuite nella basilica felsinea di S. Maria dei Servi, la Madonna con i ss. Girolamo, Caterina e Andrea e i due pannelli laterali raffiguranti S. Antonio di Padova e S. Filippo Neri, mentre ancora a Gessi rimanda la Sacra Famiglia in gloria e santi nelle raccolte del Seminario di Venezia (p. 279).
Fonti e Bibl.: C.C. Malvasia, Le pitture di Bologna (1686), a cura di A. Emiliani, Bologna 1969, p. 98; P.A. Orlandi, Abecedario pittorico... (1733), Venezia 1753 p. 159; E. Negro - N. Roio, Giacomo Cavedone, 1577-1660, Modena 1996, p. 49; Catalogo generale. Pinacoteca Nazionale di Bologna. III. Guido Reni e il Seicento, a cura di J. Bentini - G.P. Cammarota - A. Mazza, Venezia 2008, pp. 279, 414.