RUGGINI
. Nome generico di numerose malattie di piante, prodotte da funghi diversi e così chiamate perché producono sugli ospiti pustole (dette sori), che emettono polvere giallo-bruna o bruno-nera simile a ruggine. I funghi delle ruggini tipiche sono Basidiomiceti del gruppo Uredinali; il loro ciclo vitale comprende varî organi di procreazione: le uredospore per la diffusione immediata, le teleutospore (o clamidospore) per la conservazione, le basidiospore e le ecidiospore anch'esse per la diffusione e le picnospore con funzione sessuale. Il ciclo delle ruggini può essere completo o incompleto a seconda che vi siano tutti o solo qualcuno di questi organi di procreazione. Caratteristica di molte di esse è quella di svolgere una parte della loro vita su una pianta, l'altra parte su altra pianta molto diversa dalla prima; in tal caso si dicono eteroiche (dal gr. ἑτερος "altro" e οἷκος- "casa"), mentre sono omoiche (da ὁμός "uguale") quando compiono tutto il loro ciclo su un solo ospite. Le ruggini attaccano, con gravi danni, le piante più svariate coltivate o spontanee; tra le più note sono le seguenti specie del gen. Puccinia caratterizzato dalle uredospore bicellulari: la ruggine nera del grano (P. graminis Erikss.), parassita pericolosissimo e diffusissimo, favorito dalle nebbie primaverili, che talvolta causa perdite quasi totali del prodotto, formando su culmi e foglie uredosori con polvere uredosporica bruno-ruggine e teleutosori con polvere bruno-nera; essa è tipicamente eteroica, ha per ospite intermedio il crespino (Berberis vulgaris) su cui si svolgono le picnospore e gli ecidiosori gialli; le ecidiospore non sono capaci di reinfettare il Berberis, ma, come le uredospore, propagano la malattia solo se cadono su graminacee. La P. graminis attacca oltre al grano, la segala, l'avena e altre graminacee spontanee, tuttavia, in essa si distinguono, solo per le proprietà biologiche, diverse forme di cui ognuna è capace di infettare un gruppo di specie ma non gli altri. Così pure in ogni forma biologica si sono messe in evidenza parecchie razze che, pur non differenziandosi per caratteri morfologici, differiscono fra loro per la patogenicità. Fatti analoghi sono stati osservati anche nelle altre ruggini dei cereali. La ruggine bruna del grano (P. triticina Erikss. et Henn.) ha forse per ospite intermedio alcune specie di Thalictrum; la ruggine striata della segala (P. dispersa Erikss. et Henn.) ha come ospiti intermedî alcune Anchusa. Le ruggini del gen. Uromyces hanno teleutospore unicellulari, per es., la ruggine della fava (Ur. fabae de By.) omoica, con uredo - e teleutosori bruni sulla fava. Il gen. Phragmidium, cui appartiene la ruggine della rosa (Ph. subcorticium [Schr.] Wint.), omoica, con uredo - ed ecidiosori gialli e teleutosori bruni sulla rosa - ha teleutospore pluricellulari. Nel gen. Gymnosporangium, con teleutospore bicellulari, molto nota è la ruggine del pero (Gy. sabinae [Dicks.] Wint) eteroica con ecidî sul pero e teleutosori, in forma di sacchetti gelatinosi, gialli, su rami di specie di ginepro su cui forma ingrossamenti.
Impropriamente si dicono anche ruggini: quella delle Cruciiere dovuta a Cystopus (v.), quella dei limoni causata da Rhynchodiplodia citri e quella che perfora le foglie dei Prunus prodotta da Phyllosticta prunicola.