Tarpea, Rupe
Scoscendimento sul versante meridionale del Campidoglio, donde in antico i Romani solevano precipitare i traditori. Nell'uso specialmente poetico ‛ Tarpeia rupes ' o ‛ Tarpeia sedes ' è, per sineddoche, il Campidoglio stesso: cfr. ad esempio Virgilio Aen. VIII 347 (con dittologia sinonimica) " Hinc ad Tarpeiam sedem et Capitolia ducit ". Così " Tarpeia arx " è la rocca capitolina al v. 652, verso che D. cita con i tre successivi in Mn II IV 8 mostrando d'interpretarlo nel suo corretto significato.
In Pg IX 137, a proposito dei battenti metallici della porta del Purgatorio che si aprono con stridore, D. osserva che non rugghiò sì... / Tarpëa quando Metello ne fu allontanato. L'episodio cui egli allude è narrato da Lucano (Phars. III 114 ss.): allorché Cesare, tolto di mezzo Metello che tentava di opporsi (" abducto... Metello ", v. 153), penetrò nel tempio di Saturno sul Campidoglio per depredare l'erario pubblico che vi era custodito, " rupes Tarpeia sonat magnoque reclusas / testatur stridore fores " (vv. 154-155).
Al valore estensivo che il riferimento alla rupe T. assume in questi e in vari altri esempi latini è conforme l'espressione signa Tarpeia di Ep VII 5, che significa propriamente " insegne capitoline " e designa le aquile imperiali riportate in Italia da Enrico VII.