Vedi RUSSI dell'anno: 1965 - 1997
RUSSI (v. vol. VI, p. 1038)
Le ricerche sistematiche della villa, effettuate a partire dal 1951, hanno messo in luce un'area di oltre 3.500 m2, senza avere tuttavia esaurito l'esplorazione del complesso.
È probabile che l'agro di R. facesse parte dell'impianto centuriale, attestato nel territorio limitrofo. Il primo impianto della villa risale al periodo attorno alla fine del I sec. a.C. e s'interpreta con l'impulso dato a Ravenna da Augusto al momento dello stanziamento della flotta militare, che prevedeva lo sviluppo di un'economia agraria legata ai bisogni della città, come si riscontra in tutto il retroterra ravennate. La villa subisce ampliamenti e trasformazioni in età traianea, per poi decadere nel III sec. e scomparire successivamente, quando l'abbandono delle campagne favorirà le alluvioni, che la copriranno con una coltre d'argilla di oltre 10 m.
L'accesso principale è sul lato Ν in corrispondenza del piccolo peristilio, dal quale si passa a un gruppo di ambienti centrali, pavimentati a mosaico geometrico in tessere bianche e nere, che compongono la zona residenziale, disponendosi a Ν del grande peristilio. A O una serie di ambienti sono riconosciuti come cubicula e sono disimpegnati da un lungo corridoio. Nella parte E si distribuisce il settore rustico che si estende a S del grande peristilio con ambienti di varie dimensioni e che comprende anche una fornace, ritenuta di età altomedioevale. Un portico circondava almeno su tre lati l'edificio costruito nel II sec. d.C. in un momento di ripresa economica legata ai provvedimenti a favore dell'agricoltura voluti da Traiano.
I mosaici, in buono stato di conservazione, stilisticamente e tecnicamente omogenei, appartengono in gran parte al rifacimento del II sec. d.C. Si tratta di composizioni geometriche, con motivi in nero costituiti da cerchi, esagoni, losanghe, quadrati campiti da sobri elementi floreali, stelle, compresi da fasce con trecce o meandri. Altri pavimenti sono in cocciopesto con inserimento di tessere o in mosaico bianco con scaglie di marmo. Molti frammenti d'intonaco dipinto provengono da varie parti della villa. Stilisticamente mostrano elementi eclettici: è presente l'imitazione del rivestimento marmoreo, ma si hanno raffigurazioni di elementi animali e vegetali, con una vivace ricerca cromatica. L'uso del laterizio per le murature, per le colonne e per le coperture dei tetti è ampiamente documentato. Scavi recenti hanno messo in luce nuovi settori, tra cui l'impianto termale sul lato SE, già scoperto nel 1938 e successivamente reinterrato, e due ambienti di collegamento col portico S.
L'instrumentum domesticum è costituito in prevalenza da materiale fittile proveniente da riempimenti e scarichi e sono presenti tutti i tipi di ceramica in uso nella prima età imperiale; frequenti i frammenti di sigillata con bolli. Le lucerne, non molto numerose, appartengono soprattutto al tipo a canale con marchi fortis, vibiani, c. dessi. Sono documentati vetri, oggetti d'osso, di metallo e d'ornamento.
Sono state rinvenute in quest'area due tombe a inumazione di età protostorica, databili all'inizio del VI sec. a.C., considerate la più antica testimonianza di quell'aspetto culturale definito «umbro» documentato in Romagna tra VI e IV sec. a.C. Le tombe, orientate NE-SO, si trovavano a una quota di 0,80 m rispetto al piano di calpestio della villa romana. La prima conteneva due olle stamnoidi d'impasto buccheroide ornate con motivi impressi, bicchieri troncoconici decorati a stampiglie; tra i bronzi due armille di verga a capi sovrapposti e cinque fibule ad arco ingrossato e staffa desinente all'estremità a protome animale. Fanno parte del corredo anche due punte di lance in ferro con immanicatura a cannone e un coltello.
Il secondo corredo è composto da due bicchieri troncoconici decorati a stampiglie e da un bicchiere a corpo subcilindrico e doppia ansa a nastro verticale, decorato anch'esso a stampiglia, tre armille di bronzo a capi sovrapposti e una fibula frammentaria. Le fibule appartengono al tipo «precertosa» e sono attestate in Puglia, nelle Marche, nel gruppo liburnico-iapodico e nella Dalmazia meridionale, ma denotano rapporti con il Piceno. La ceramica stampigliata ha ampi confronti con quella di alcune tombe di San Martino in Gattara (Ravenna), con gli insediamenti del faentino e del cesenate; pur differenziandosi notevolmente dalla ceramica stampigliata del Villanoviano IV bolognese, va inserita cronologicamente nella prima metà del VI sec. a.C. Le tombe di R. rientrano nella problematica del popolamento rilevato in Romagna tra Santerno e Conca e riconosciuto come frutto di migrazioni di popolazioni centro-italiche identificabili con gli Umbri, la cui presenza in Romagna e nell'area adriatica è attestata dalle fonti (Plin., Nat. hist., III, 14, 112; Strab., V, I, 7, 24 e II, 2, I).
Bibl.: D. Scagliarini, Ravenna e le ville romane in Romagna, Ravenna 1968; C. Morigi Russi, Le due tombe protostoriche di Russi, in La villa romana. Giornata di studi, Russi 1970, Faenza 1971, pp. 103-115; D. Scagliarini, La villa romana di Russi (Ravenna). Campagna di scavo 1969, ibid., pp. 117-142; L. Veggi, A. Roncuzzi, Considerazioni sulla topografia del territorio di Russi in epoca romana, ibid., pp. 143-150; L. Mazzeo, Terre sigillate con bolli dalla villa romana di Russi, in StRomagnoli, XXII, 1971, pp. 191-219; M. G. Maioli, La ceramica della villa romana di Russi, in I problemi della ceramica romana di Ravenna, della valle padana e dell'alto Adriatico. Atti del Convegno Internazionale, Ravenna 1969, Bologna 1972, pp. 81-92; G. Colonna, Ricerche sugli Etruschi e sugli Umbri a nord degli Appennini, in StEtr, XLII, 1974, p. 11 ss.; M. Bergamini, La ceramica romana (Quaderni degli StRomagnoli, Vili), Faenza 1973; AA.VV., Russi. La villa romana. La città, Faenza 1975; G. Bermond Montanari, La Romagna tra VI e IV secolo nel quadro della protostoria italica, in La Romagna tra VI e IV sec. a.C. nel quadro della protostoria dell'Italia centrale. Atti del Convegno, Bologna 1982, Bologna 1985, pp. 11-37; M. G. Maioli, Aggiornamento della situazione conoscitiva delle ville rustiche di epoca romana a Ravenna e in Romagna, in CorsiRavenna, XXXVII, 1990, pp. 255-261, fig.1.