ALBERTI, Rustico
Sarebbe stato il primo dei signori di Catenaia a portare la residenza dal Casentino a Firenze, dando origine a quel ramo, che, avendo giudici e notai fra i suoi maggiori, ed anche per la rinomanza dello stesso Rustico, aggiunse al cognome originario Alberti la dizione "del Giudice". Ma anche prima che il cognome Alberti divenisse stabile nella famiglia, i posteri di Rustico si designarono semplicemente come figli o come nipoti "del Giudice".
È certo che ai primi del Duecento egli abitava nel quartiere di Santa Cecilia, presso le proprietà dei Malaspina, in una casa forse recatagli in dote da una donna di quella gente, e che circa un secolo dopo, nel 1304, andò perduta nell'incendio di Neri degli Abati. Per virtù di cittadino e di giurista si distinse in tal misura da essere chiamato, come s'è visto, il "Giudice" per antonomasia. Lavorò come cancelliere nel Comune di Firenze ed il suo nome è legato ad alcuni istrumenti di pace e di determinazione di confini rogati nel 1203 tra Firenze e Siena.
Fonti e Bibl.: I Libri degli Alberti del Giudice, a cura di A. Sapori, Milano 1952, p. XXI; L. Passerini, Gli Alberti di Firenze,I, Firenze 1869, p. 49.