Ryukyu
Isole del Pacifico, che si trovano a S-O dell’isola giapponese meridionale di Kyushu. Per questo motivo sono anche conosciute in Giappone con il nome di Nansei shoto («isole sudoccidentali»). Anticamente le isole erano abitate da genti affini ai cinesi, che parlavano un dialetto giapponese, ma possedevano dei propri sovrani e una corte fortemente sinizzata. Le R. sarebbero la patria del karate, che letteralmente significa «mani vuote», cioè «senza armi», arte marziale sviluppatasi in quell’area perché l’utilizzo delle armi era riservato all’esercito del regno. Già in tempi remoti esistevano i tre regni Beishan, Zhongshan e Nanshan, rispettivamente «montagne settentrionali», «montagne centrali» e «montagne meridionali», unificati dalla dinastia Sho, che aveva la sua capitale nella città di Shuri. Nel 1372 il regno delle R. divenne uno Stato tributario della Cina dei Ming: ogni tre anni un tributo veniva inviato alla corte cinese, che ricambiava con doni addirittura maggiori di quanto non fosse il tributo; si approfittava dell’occasione per trattare affari a livello commerciale. Nel 1609 il regno divenne tributario anche del Giappone, governato allora dagli shogun Tokugawa, a seguito della spedizione del signore del feudo di Satsuma (od. prefettura di Kagoshima), Shimazu Tadatsune (1576-1638), che non incontrò che una limitata resistenza da parte degli abitanti delle isole: queste furono poste sotto il vassallaggio di Satsuma, la quale vi manteneva una guarnigione militare. In epoca moderna, dopo la caduta dello shogunato e la Restaurazione imperiale dell’epoca Meiji (1868), il governo imperiale ne decretò l’annessione all’impero giapponese. Poco dopo, con l’introduzione del nuovo sistema amministrativo (1871), le isole R. furono inserite nelle prefetture di Kagoshima e Okinawa, e fu inviato un governatore da Tokyo. Le proteste da parte cinese furono vane: l’annessione fu infatti agevolata dal favore degli Stati Uniti e dal mancato intervento della Cina stessa, troppo indebolita dai disordini interni (rivolte contadine e condizioni imposte dai trattati ineguali firmati con le potenze occidentali dal 1842), nonostante le fosse stato rivolto un appello. Durante la Seconda guerra mondiale l’isola di Okinawa fu coinvolta in una cruentissima battaglia (1945), che vide l’attacco della flotta statunitense che procedeva verso il territorio nazionale giapponese nella guerra del Pacifico e un numero altissimo di vittime (si parla di ca. 150.000 persone), comprendenti la popolazione civile. A seguito della sconfitta nella Seconda guerra mondiale, il Giappone fu occupato militarmente dagli Alleati («occupazione americana» degli anni 1945-52) e le R. passarono all’amministrazione diretta degli Stati Uniti. Sotto la gestione amministrativa statunitense rimasero anche dopo la firma del Trattato di San Francisco, che poneva fine all’occupazione. Furono riunite al territorio giapponese solo nel 1972, sotto il governo di E. Sato (9 novembre 1964-7 luglio 1972).