HERTOGENBOSCH, 's-
(o Den Bosch; franc. Bois-le-Duc)
Città dei Paesi Bassi, capoluogo del Brabante settentrionale e centro principale della Meierij van Den Bosch, situata poco a S della Mosa, sul fiume Dommel.'s-H. venne fondata alla fine del sec. 12° dal duca Hendrik I di Brabante come fortezza di confine verso l'Olanda e la Gheldria, forse sul luogo di un insediamento risalente al Mille; elevata al rango di città, presumibilmente nel 1201, fu dotata di cinta muraria. Punto di partenza per il successivo sviluppo fu la piazza del mercato, dai cui tre angoli partivano tre assi viari (le od. Vughterstraat, Orthenstraat, Hinthamerstraat), che determinavano l'impianto triangolare della città medievale. La più antica cinta fortificata - che racchiudeva solo il piccolo nucleo intorno alla piazza del mercato - fu tra le prime in pietra di tutta l'Olanda; delle tre porte si sono conservate soltanto parti della Luvenspoort, insieme a un segmento murario con torrioni circolari, lungo il fiume Aa.Nei secc. 13° e 14° l'importanza di 's-H., dotata dai duchi di Brabante di numerosi privilegi, aumentò rapidamente grazie alla posizione favorevole ai traffici, cosicché nel Tardo Medioevo era, dopo Lovanio, Bruxelles e Anversa, la quarta città del Brabante. Di tale crescita d'importanza sono testimonianze i primi insediamenti dei Francescani (1263) e dei Domenicani (1296), con i quali è presumibile che il Gotico abbia fatto il suo ingresso nella regione. Nel frattempo erano sorti davanti alle porte della città, lungo le tre strade che uscivano da essa, diversi sobborghi, tra i quali il quartiere intorno alla chiesa di S. Giovanni Evangelista (Sint Jan Evangelist), fortificato fin dall'inizio del sec. 14° da un secondo anello murario che racchiudeva l'intera città vecchia. Parti di questa cinta si sono conservate in corrispondenza del margine meridionale del nucleo urbano.Nel sec. 15°, nonostante due devastanti incendi (1419, 1463), 's-H. conobbe un grande sviluppo, determinato dal commercio di panni, testimoniato all'inizio del sec. 16° dall'esistenza di più di trenta chiese; tuttavia proprio a partire da quest'epoca 's-H. perse notevolmente d'importanza.L'edificio medievale più significativo della città è la chiesa tardogotica di S. Giovanni Evangelista. Menzionata per la prima volta nel 1222 come filiazione della chiesa dedicata al Salvatore di Orthen, nella diocesi di Liegi, essa divenne collegiata nel 1366 e fino alla fine del Medioevo fu l'unica parrocchiale della città. Situata nella Hinthamerstraat a E della piazza del mercato, la chiesa è una tra le più grandi e significative della regione (lunghezza m. 143, ampiezza al transetto m. 59, altezza alla sommità delle volte m. 28). Nel 1381, in seguito al rinvenimento di una statua miracolosa della Vergine, la chiesa divenne un importante centro di culto mariano. Fu probabilmente in relazione allo sviluppo di tale culto che l'edificio romanico, di cui resta solo il piano inferiore della torre occidentale, venne demolito. Di un inizio dell'opera intorno al 1280 (Herenmans, 1866; Smits, 1907; Vermeulen, 1928; Mosmans, 1931) non esiste in realtà alcuna testimonianza (Peeters, 1985, p. 16) e assolutamente non fondata (Peeters, 1985, pp. 33-34) è l'attribuzione del progetto originario a Marcilius di Colonia. La nuova costruzione sorse tra il 1380 e il 1529, senza grandi cesure, nonostante i danni dell'incendio del 1419, sviluppandosi da E a O secondo un progetto abbastanza unitario (Peeters, 1985). Si tratta di una basilica a cinque navate e sette campate, transetto sporgente, coro di quattro campate con cappelle radiali, volte per gran parte a crociera, torre centrale quadrata e contrafforti al di sopra delle navate laterali. L'edificio, che deve la sua omogeneità all'atteggiamento conservatore degli architetti succedutisi alla guida del cantiere, è ancora oggi sostanzialmente conservato, nonostante i consistenti restauri effettuati tra il 1859 e il 1946. Gli interventi neogotici riguardarono principalmente le finestre, la muratura e soprattutto le sculture, oggi per lo più costituite da copie o da integrazioni. La muratura, formata da un nucleo in laterizio rivestito in pietra nelle parti a vista, presenta, proprio in conseguenza dei restauri, una differenza di colore tra il lato settentrionale e quello meridionale.La parte più antica della costruzione è il coro - a tre navate, con terminazione eptapartita, ambulacro e cappelle radiali concluse a 5/8, cui si collegano due serie di cappelle rettangolari aperte sulle navatelle esterne -, che fu in gran parte realizzato nella prima fase di lavori (1380-1425 ca.) sotto la guida del primo maestro documentabile, Willem van Kessel (ante 1382-post 1407). Per la costruzione di questa parte dell'edificio vennero utilizzati tufo (soprattutto nelle cappelle e nelle navatelle del coro), calcare di Gobertang e arenaria di Bentheim (in quantità minore, principalmente nel piano superiore del coro). Dapprima furono costruite le cappelle radiali e la navatella sud (entro il sec. 14°), quindi le parti rimanenti; le volte e il tetto vennero realizzati in un'unica fase solo dopo il 1425. Ai restauri degli anni 1908-1917 risale la decorazione a traforo delle finestre alte.Nel coro si evidenziano i tratti caratteristici del Gotico del Brabante: la tripartizione in alzato derivata da Amiens; l'impiego di pilastri a fascio prismatici, riccamente articolati e privi di capitelli; il triforio con parete esterna chiusa e decorazione a traforo all'interno; le tradizionali volte a crociera; infine, peculiarità del Gotico brabantino, la corrispondenza delle aperture delle finestre alte della navata centrale con quelle del triforio, secondo l'esempio di Saint-Rombout a Malines/Mechelen. In pianta, il coro, che mostra la propria dipendenza dalle cattedrali classiche francesi, ha nel Brabante un precedente soltanto in quello realizzato nel 1340 ca. da Jan van Osy proprio per il Saint-Rombout. In particolare però S. Giovanni Evangelista dichiara la propria derivazione da Amiens poiché la cappella assiale risulta prolungata di una intera campata.Il coro di S. Giovanni Evangelista si differenzia da quello di Malines soprattutto nei particolari, come l'abbondanza delle mensole e dei baldacchini, ma anche per un sistema di contrafforti, estremamente complesso per il Brabante, costituito da doppi archi rampanti, come ad Amiens. Anche l'impiego di timpani triangolari sulle finestre alte della navata centrale e su quelle delle cappelle laterali, raro in quest'area, appare sicuramente desunto da Amiens o dalla sua derivazione architettonica nel duomo di Colonia. Per la decorazione a rilievi figurati, i timpani di S. Giovanni Evangelista - in quelli delle cappelle radiali è rappresentato un ciclo dell'Infanzia di Cristo - trovano riscontro soltanto nel chiostro nei pressi del duomo di Utrecht e nel Saint-Sulpice a Diest, ugualmente da datare intorno al 1400. Una ulteriore caratteristica, riscontrabile solo nel Saint-Sulpice di Diest, riguarda le singolari statue poste a cavallo dei contrafforti (sostituite nel 1941-1946).La seconda campagna costruttiva del S. Giovanni Evangelista (ca. 1425-1478), sotto la direzione del maestro d'opera Willem van Boelre (attivo presumibilmente tra il 1425 e il 1460; contemporaneamente maestro d'opera al duomo di Utrecht), riguardò l'erezione di gran parte del transetto, in tufo e arenaria, e delle prime campate della navata. Come successore di Willem van Boelre è attestato Cornelis de Wael (1467-1478), forse identificabile con il capomaestro del duomo di Utrecht che porta questo nome.Il transetto settentrionale, terminato nel 1517, fu la prima parte dell'edificio a essere restaurata (1859-1869), cosicché l'originario aspetto esterno è noto solo in minima parte, essendo la tracery della parte inferiore delle finestre, una parte delle sculture di facciata e dei pinnacoli aggiunte del 19° secolo. La finestra che si apre sulla parete ovest del transetto, in prossimità dell'incrocio, conserva invece l'originaria decorazione a tracery, una delle poche nell'intero edificio. In luogo della volta a crociera, inizialmente prevista nel transetto nord, venne realizzata dopo il 1478 una volta a reticolo. Il transetto meridionale, che presenta una muratura ancora in gran parte in tufo - mentre in una fase successiva si aggiunsero calcare e arenaria -, venne iniziato a partire dalla parete est e fu voltato soltanto nel 1517; esso è analogo al braccio nord per struttura e copertura.Soltanto in una fase successiva (probabilmente verso il 1480) fu realizzato l'atrio del transetto sud, che nel profilo degli archi, ormai flamboyant, rivela i tratti caratteristici dell'architettura di Alart du Hamel, maestro attivo nell'edificio tra il 1478 e il 1495 e negli stessi anni nella Liebfrauenkirche di Anversa. Le sculture, contemporanee all'epoca di costruzione e raffiguranti scene della vita del santo titolare, sono in gran parte ben conservate.Demolito completamente il precedente edificio romanico, la terza campagna costruttiva (1478-1522) riguardò l'erezione del corpo longitudinale - di cui tuttavia già esisteva una considerevole parte del lato settentrionale - e il completamento del transetto. Tuttavia sia all'interno sia all'esterno venne ripresa la scansione della parete adottata nel coro, cosicché solo nelle membrature si riscontra una diversificazione.A questa fase - che si deve agli architetti Alart du Hamel e al cognato Jan Heyns (1495-1516) - risale, oltre al completamento del corpo longitudinale, la maestosa torre mediana, costituita da un nucleo in arenaria circondato da quattro torri angolari, poi completata nel 1523-1529 da Jan van Poppel.La torre ovest in laterizio - il cui paramento subì restauri tra il 1869 e il 1874 - costituisce la parte più antica dell'edificio, giacché i tre piani inferiori con la loro decorazione a lesene e ad archetti ciechi possono essere posti in relazione con esempi del Basso Reno e della Vestfalia e datati al 1250-1260. La sostituzione inizialmente prevista non venne attuata e ci si limitò a soprelevarla di un piano (1505).A N della torre si trova la Onze Lieve Vrouwekapel, eretta probabilmente tra 1280 e 1320 e restaurata tra il 1878 e il 1882. Nel corso dei secoli, al coro si addossarono diverse costruzioni. Sul lato nord si trova la Lieve Vrouwe Broederschapskapel (1478-1497), nella forma attuale costituita da un ambiente a quattro campate con volte a reticolo tardogotiche e terminazione a tre lati. A S la sala capitolare e la sagrestia (1470 ca.).Gli arredi e le decorazioni pittoriche originari del S. Giovanni Evangelista vennero in gran parte distrutti già nel 1566. L'antica policromia dell'interno è ancora ricostruibile, sebbene non nella sua totalità. Vanno menzionate le figure di sei apostoli nella cappella assiale (1423-1431), la rappresentazione dell'Albero di Iesse (ante 1426) su un pilastro all'esterno della navatella settentrionale del coro, la Seconda Venuta di Cristo sulle volte del coro e le pitture murali delle volte del transetto nord, risalenti all'epoca della costruzione. Dell'arredo originario si conservano solo gli stalli del coro, più volte rimaneggiati (ca. 1430-1460), e il fonte battesimale, opera di Aert van Tricht (1492).Gli altri edifici di 's-H. hanno un'importanza relativamente scarsa. Molte delle chiese e delle cappelle medievali sono scomparse. La chiesa di S. Giacomo Maggiore, fondata nel 1430 come cappella e più tardi notevolmente ingrandita, si conserva solo in forma assai mutila e ospita il Noordbrabants Museum. Della St. Antoniusbroederschapskapel (1491) sulla Hinthamerstraat è conservata solo la facciata con parato lapideo, eccessivamente restaurata nel 1910; del palazzo municipale (1529-1533) sul Grote Markt, del cui aspetto primitivo si ha conoscenza grazie a un disegno di Pieter Janszoom Saenredam del 1632, si conservano parte delle murature nella nuova costruzione del 1670, nonché la cantina a due navate. Poco resta di autentico dell'abitazione nobiliare De Moriaan, costituita da un nucleo del 1185 ca. trasformato intorno al 1350. Conservano strutture tardogotiche, tra le altre, la casa De Munt e la casa Keers.
Bibl.: J.C.A. Herenmans, De St. Jans-Kerk te 's-Hortogenbosch en hare geschiedenis [La chiesa di S. Giovanni di 's-H. e la sua storia], 's-Hortogenbosch 1866; C.F.X. Smits, De Kathedraal van 's-Hortogenbosch [La cattedrale di 's-H.], Amsterdam-Bruxelles 1907; F.A.J. Vermeulen, Handboek tot de geschiedenis der Nederlandsche bouwkunst [Manuale storico dei monumenti olandesi], I, den Haag 1928, pp. 414-419; J. Mosmans, De Sint Janskerk te 's-Hertogenbosch [La chiesa di S. Giovanni a 's-H.], 's-Hertogenbosch 1931; C. Peeters, De Sint Janskathedraal te 's-Hertogenbosch [La cattedrale di S. Giovanni a 's-H.] (De Nederlandse Monumenten van geschiedenis en Kunst, I, 2), den Haag 1985 (con bibl.).J.J.M. Timmers