SAALBURG
Castello del limes (v.) romano della Germania Superiore, situato a nord del Meno nella regione del Tauno. La sua rinomanza deriva dal fatto che, scavato metodicamente fin dagli ultimi decennî del secolo XIX, fu tra il 1897 e il 1907 ricostruito nei suoi varî elementi per iniziativa di Guglielmo II: tale ricostruzione, per quanto condotta sugli elementi superstiti, non può non apparire un po' dubbia e di discutibile effetto per ciò che concerne soprattutto gli alzati degli edifici.
Il castello vero e proprio fu preceduto da due piccole ridotte in terra; il castello primitivo, un quadrilatero di m. 84,40 × 79,80, sorse forse sulla fine del sec. I d. C., e fu anch'esso in terra battuta; ad esso succedette, con l'arrivo della seconda coorte dei Reti nel 117 d. C., un castello più ampio (m. 221,45 × 147,18) che fu prima in legname, poi, ancora sotto Adriano, in legname e pietra, infine, durante il regno di M. Aurelio o di Commodo, tutto in pietra: al tempo di Caracalla, dopo la sua distruzione da parte degli Alemanni, fu interamente ricostruito. Il castello aveva la disposizione consueta dei campi romani; nell'interno erano il pretorio, il questorio, edifici per alloggiamenti, magazzini, ecc. Fuori del castello si formò via via un centro abitato, del quale si sono ritrovati un'ampia villa, bagni, templi (di Mitra, della Magna Mater, ecc.), canabae (cantine), sepolcri: l'esplorazione continua tuttora.
Il castello fu abbandonato nella seconda metà del sec. III, sotto la pressione degli Alemanni. Un museo, disposto nel pretorio e nell'horreum, raccoglie i numerosi oggetti rinvenuti negli scavi (armi, suppellettili varie, bronzetti, iscrizioni, ecc.) e la ricostruzione di altri: macchine da guerra, strumenti varî, ecc.
L. Jacobi, Das Römerkastell Saalburg, Homburg 1897; per i risultati degli scavi dopo il 1897, v. in Westdeutsche Zeitschrift e Germania, passim; una piccola guida è quella di H. Jacobi, Die Saalburg, 12ª ed., Homburg 1930.