Poeta spagnolo (Cordova 1791 - Madrid 1865). Partecipò alla guerra di indipendenza contro i Francesi; liberale, deputato alle Cortes nel 1822, emigrò l'anno successivo in Inghilterra. Rientrato in patria, nel 1834 ereditò il titolo di duca di Rivas; nel periodo 1848-50 fu ministro dell'Interno e ambasciatore a Napoli. Scrisse poesie liriche, neoclassiche nella prima maniera, poi di gusto decisamente romantico; leggende (Florinda, 1826; El moro expósito, 1834; La azucena milagrosa, 1847) secondo il modello di W. Scott e quello di J. Zorilla; "romances" storici (Romances históricos, 1841, tra cui celebri sono El alcázar de Sevilla, Un castellano leal, El fratricidio); opere teatrali comprendenti commedie, tragedie classiche, drammi romantici, tra i quali Don Álvaro o la fuerza del sino, pubblicato dapprima in prosa (1831), poi con alcune parti in versi (1835), che consacrò il trionfo del romanticismo sulla scena spagnola (Don Álvaro suggerì poi a Verdi La forza del destino); Solaces de un prisionero (1841) su Francesco I di Francia; La morisca de Alajnar (1841); El desengaño en un sueño (1842); El crisol de la lealtad (1843). In prosa scrisse Sublevación de Nápoles capitaneada por Masaniello (1847-48), racconti di costume, discorsi, ecc.