DE URSIS, Sabatino (in cinese Hsiung San-pa e Yu-kang)
Nacque nel 1575 a Lecce e, dopo aver studiato filosofia, entrò il 6 nov. 1597 nella Compagnia di Gesù a Napoli (Arch. Rom. Societatis Iesu, Neap. 80, f. 166v, ma D'Elia, p. 387, n. 3 dà "12novembre in Roma" e Schütte, Monumenta..., p. 1316dà "11 novembre 1598"sempre "in Roma"). Il 25 marzo 1602 si imbarcò a Lisbona sulla nave "Na. Sra da Bigonha" diretta a Goa e l'anno seguente arrivò a Macao. Vi rimase per più di tre anni preparandosi ad andare in Giappone, dove in un primo tempo aveva chiesto di essere destinato, finché i suoi superiori decisero di impiegarlo in Cina.
A. Valignano, che aveva avuto modo di apprezzarne le conoscenze di matematica e di architettura, lasciò scritto in un memoriale del 17 genn. 1606 (Ibid., Iap. Sin. 14/11, ff. 229r-230v), redatto poco prima della sua morte avvenuta il 20 gennaio dello stesso anno, che proprio per questo motivo sarebbe stato opportuno inviare il D. in Cina alla prima occasione.
Vi fu chiamato poco dopo da M. Ricci, che egli raggiunse, insieme con L. Cattaneo, a Nan-chang, per poi seguirlo a Pechino. Qui giunse nel 1607, formandosi alla scuola del Ricci sia per il cinese sia per le matematiche e collaborando direttamente con lui nel lavoro della missione. Prima di morire (1610), il Ricci lo designò come successore. A Pechino acquistò fama tra i mandarini come divulgatore di matematica e di idraulica. Scoppiata la persecuzione del 1616, fu espulso il 18 marzo 1617 da Pechino e costretto a riparare prima a Canton, poi a Macao, dove morì il 3 maggio 1620.
Fra le opere del D. sono da menzionare tre scritti in cinese con l'assistenza dei maggiori letterati del tempo. Due riguardano la matematica e l'astronomia: Chien-p'ing-i shuo (Saggio sulla sfera armillare), 1 capitolo, con una prefazione scritta da Hsü Kuang-ch'i (1562-1633), uno dei primi mandarini convertiti al cristianesimo, datata 1611, e Piao-tu shuo (Saggio sul quadrante geometrico), 1 cap., con due prefazioni scritte da Hsiung Ming-yü, non datata, e da Chou Tzu-yü, del 1614. La terza opera, certamente quella che destò maggior interesse in Cina e che ha conosciuto il maggior numero di edizioni, è T'ai-hsi shui-fa (L'idraulica occidentale), 6 capitoli, scritta su istanza di Hsü Kuang-ch'i, che vi premise una sua prefazione, mentre successive prefazioni vennero scritte da altri illustri mandarini. Queste tre opere furono pubblicate a Pechino nel 1629 nella raccolta T'ien-hsüeh chu-han (Prima collezione della dottrina del cielo) in 30 volumi (ristampa fotografica in 6 volumi, Taipei 1966) ed ebbero l'onore di entrare a far parte della grande collezione di libri della biblioteca imperiale intitolata Ssu-k'uch'üan-shu (Tutti i libri delle quattro sezioni della letteratura; 1782). Il T'ai-hsi shui-fa venne anche inserito nella grande opera di Hsü Kuang-ch'i intitolata Nung-cheng ch'üanshu (Tutti i libri di agronomia), 60 capitoli, pubblicato nel 1640 (ristampa, Shanghai 1843).
Degli scritti in lingue occidentali sono state pubblicate alcune lettere: una, datata 9 febbr. 1606, relativa alla morte di A. Valignano (Arch. Rom. Soc. Iesu, Jap. Sin. 14/11, ff. 234-235rv) è stata utilizzata da D. Bartoli, Il Giappone, Roma 1660, pp. 569 ss.; un'altra, datata 20 maggio 1610 da Pechino, sulla vita e morte di M. Ricci (Ibid., Ibid. 14/II, ff. 343-344r) è stata pubblicata per la prima volta da P. Tacchi Venturi, II, pp. 483-487. Essa costituì la base per la Relaçao da morte do Padre Matteus Ricio, datata Pechino, 20 apr. 1611 (Arch. Rom. Soc. Iesu, Jap. Sin. 113, ff. 121-146v), pubblicata col titolo P. Matheus Ricci S.J. Relaçao escripta pelo seu companheiro P. Sabatino De Ursis S.J., Roma 1910, pp. 67. Infine un trattato sul calendario cinese preparato dal D. per il visitatore F. Pasio è stato pubblicato in italiano alle pp. 144-160 di A. Trigault, Due lettere annue, Roma 1615, e Id., Litterae, Aug. Vind. 1615.
Altre lettere e scritti in lingue occidentali o in cinese, di minore importanza, restano manoscritti nell'Arch. Rom. Soc. Iesu o sono perduti. Per un elenco parziale dei secondi cfr. Sommervogel, Pfister e Bernard in bibliografia.
Bibl.: Roma, Arch. Rom. Soc. Iesu, Iap. Sin. 104: Th. I. Dunin Szpot, Collectanea historiae Sinensis [m s., c. 1700], passim;D. Bartoli, Dell'historia della Compagnia di Gesù. Il Giappone, seconda parte dell'Asia, Roma 1660, I, pp. 569 ss.; Id., La Cina, terza parte dell'Asia, Roma 1663, pp. 507, 545 ss., 720; Han Lin-Chang Keng, Sheng-chiao hsin-cheng (Testimonianze della religione cristiana), [Pechino] 1668, f. 7rv; P. Couplet, Catalogus patrum Societatis Iesu qui post obitum Francisci Xaverii ab anno 1581 usque ad annum 1681 in Imperio Sinarum Iesu Christi fidem propugnarunt, in F. Verbiest, Astronomia Europea, Dilingae 1687, p. 106, n. XIX; Chang T'ing-yü ed altri, Ming-shih (Storia dei Ming), c. 326, Pechino 1739 (nuova ed., ibid. 1974, p. 8460); H. Cordier, L'imprimerie sino-européenne en Chine, Paris 1901 (ristampa Taipei-San Francisco 1979), pp. 51 s.; P. Tacchi Venturi, Opere storiche delp. Matteo Ricci, I-II, Macerata 1911-13, passim;R. Streit, Bibliotheca missionum, V, Aachen 1929, pp. 694, 704, 706, 727, 729 s., 749 ss.; L. Pfister, Notices biographiques et bibliographiques sur les Jésuites de l'ancienne mission de Chine 1552-1773, I, Changhai 1932, n. 30, pp. 103-106; P. M. D'Elia, Fonti ricciane, Roma 1942-49, I-III, ad Indicem; A. H. Hummel, Eminent Chinese of the Ch'ing period, 1644-1912, I, Washington 1943, pp. 316, 453, 895; H. Bernard, Les adaptations chinoises d'ouvrages européens, in Monumenta serica, X (1945), nn. 89, 94 s., 97, 107, 117 s., 123; J. Wicki, Liste der Jesuiten Indienfahrer 1541-1758, in Aufsätze zur portugiesischen Kulturgeschichte, VII (1967), p. 285, n-479; F. Schütte, Introductio ad historiam Societatis Iesu in Iaponia 1549-1650, Romae 1968, ad Indicem; J. Dehergne, Répertoire des Jésuites de Chine de 1552 à 1800, Roma-Paris 1973, p. 75, n. 250; J. Schütte, Monumenta historica Iaponiae, I, Romae 1975, ad Indicem; Enc. Ital., XII, p. 697; C. Sommervogel, Bibl. des écrivains de la Compagnie de Jésus, VIII, coll. 351 s.