Azéma, Sabine
Attrice cinematografica francese, nata a Parigi il 20 settembre 1949. Interprete legata essenzialmente al cinema d'autore francese, ha spesso esibito una recitazione di forte impronta teatrale. È assai vivo in lei un continuo senso di sfida, che l'ha portata ad accettare ruoli quasi impossibili da rappresentare (come i nove personaggi interpretati nel dittico Smoking e No smoking, realizzato nel 1993 da Alain Resnais), ai quali è tuttavia sempre riuscita a regalare una potente emotività. Con un'espressione spesso straniata e caratterizzata da un misto di sensualità e cattiveria, è forse una delle poche attrici capaci di introdurre una vena di allegria e carnalità nei film di Resnais.Figlia di un avvocato, dopo aver studiato al Conservatoire national supérieur d'art dramatique sotto la guida di A. Vitez, ha cominciato a recitare in teatro all'inizio degli anni Settanta per la Comédie des Champs-Elysées. Dopo i ruoli minori in On aura tout vu (1976; Infedelmente tua) di Georges Lautner e La dentellière (1977; La merlettaia) di Claude Goretta, ha ottenuto la sua prima parte di rilievo nel film La vie est un roman (1983; La vita è un romanzo) di Resnais, dove interpreta un'ingenua istitutrice. Ma è con Un dimanche à la campagne (1984; Una domenica in campagna) di Bertrand Tavernier che la A., nel ruolo della figlia di un pittore di media celebrità, è riuscita a delineare il fragile equilibrio di una donna sempre in bilico tra la risata e il pianto, lasciando affiorare un'affettività non sempre esplicitamente espressa. Ancora sotto la direzione di Resnais ha saputo rendere stati psicologici assai diversi, come lo straziante dolore per la perdita (L'amour à mort, 1984), o il desiderio di tradimento e la tentazione per l'omicidio (Mélo, 1986, Melò). Con lo stesso autore ha costretto il proprio corpo a una profonda metamorfosi (Smoking e No smoking), o ‒ in un altro caso ‒ ha negato la propria fisicità (soprattutto la voce) cantando in playback nel 'musicarello' On connaît la chanson (1997; Parole parole parole…). Il suo stile, infatti, muta notevolmente adattandosi alle diverse impostazioni registiche, cosicché è riuscita a trasformarsi in un'attrice-marionetta che porta sul grande schermo una gestualità e un modo di muoversi tipicamente teatrali (La puritaine, 1986, La puritana, di Jacques Doillon), o in una donna malata di passione che, poco dopo la fine della Grande guerra, cerca il cadavere del marito (La vie et rien d'autre, 1989, La vita e nient'altro, di Tavernier), o ancora nella cinica moglie di un imprenditore ossessionato dal fisco (Le bonheur est dans le pré, 1995, La felicità è dietro l'angolo, di Étienne Chatiliez).È stata anche diretta da Mario Monicelli in Rossini! Rossini! (1991), da Agnès Varda in Les cent et une nuit (1995) e da Danièle Thompson in La bûche (1999; Pranzo di Natale).