Sabine
Il ratto delle S. è ampiamente e vivacemente descritto da Livio (I IX), il quale giustifica l'evento da un punto di vista storico, lontano da ogni istanza moralistica, come una reazione di Romolo al rifiuto opposto dalle popolazioni circonvicine alla sua richiesta dì permettere che i giovani del nascente popolo di Roma si unissero in matrimonio con le loro donne.
Ma quando D. in Pd VI 40, per alludere al regno di Romolo, primo dei sette re, ricorre alla circonlocuzione il mal de le Sabine (come subito dopo alluderà al regno di Tarquinio il Superbo, ultimo re, con il dolor di Lucrezia), la fonte è Virgilio Aen. VIII 635 (" raptas sine more Sabinas "), in cui è evidente la condanna del ratto, secondo un criterio nettamente moralistico.
I limiti, iniziale e finale, della leggendaria età monarchica di Roma primitiva vengono dunque indicati in perfetto parallelismo con l'allusione a due momenti di violenza, di cui, in entrambi i casi, le vittime sono donne.