SABOTINO Monte
Dosso allungato delle Prealpi Giulie, che s'innalza a 609 m., 5 km. a NO. di Gorizia, sulla destra dell'Isonzo.
Il Monte Sabotino faceva parte, insieme col Podgora, della testa di ponte costruita dagli Austriaci a difesa di Gorizia. Era tanto potentemente rafforzato che l'arciduca Eugenio lo aveva definito "imprendibile". I primi attacchi contro il Sabotino furono tentati dalle truppe italiane fino dagli ultimi giorni del giugno 1915 (4ª divisione). Lenti progressi si compirono sui fianchi del monte, durante la terza e quarta battaglia dell'Isonzo (ottobre-novembre 1915); con aspri e sanguinosi combattimenti si riuscì infatti a serrare da presso la sommità dell'altura (quota 609), e invano gli austriaci tentarono di ricacciare l'avversario dalle posizioni conquistate, anche durante la 5ª battaglia dell'Isonzo (febbraio-marzo 1916). Con lunga e tenace fatica, poi, le truppe italiane della 4ª divisione, in un primo tempo, della 45ª dopo, attesero a importanti e ingenti lavori per la costruzione di ricoveri, camminamenti e accessi verso la prima linea avversaria, diretti ad agevolare il trasporto dei materiali e i movimenti delle fanterie: preparazione utilissima e sagace per le operazioni che dovevano condurre alla conquista della soglia goriziana (5ª battaglia dell'Isonzo). Nel pomeriggio del 6 agosto 1916, la sommità del Sabotino veniva rapidamente espugnata da una colonna di truppe della 45ª divisione, comandata dal tenente colonnello P. Badoglio, e prima di sera tutto il monte era nelle mani degl'Italiani (v. gorizia).