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SABUCINA

di D. Adamesteanu - Enciclopedia dell' Arte Antica (1965)
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Vedi SABUCINA dell'anno: 1965 - 1997

SABUCINA

D. Adamesteanu

Centro fortificato a S-O di Caltanissetta, sulla punta settentrionale di una balza rocciosa.

Su tre lati, con profondi tagli a picco sul Salso (l'antico Himera), non esiste alcuna opera militare; questa si trova sul lato meridionale, il solo accessibile. La sistemazione degli edifici è a terrazze parallele che iniziano a N e finiscono al limite S a terrazze. L'impianto attuale della città risale al V-IV sec. a. C. e sorge su un villaggio di capanne ovoidali con materiale protostorico della fase cartaginese. Da un bòthros è apparso il modellino fittile di un tempietto, il più completo finora apparso nella Magna Grecia e Sicilia. La fortificazione è del tipo a secco, con qualche restauro in blocchi di taglio greco. Mentre il restauro è databile nella seconda metà del IV sec. a. C., l'opera di difesa è di età arcaica. La necropoli indigena inizia la sua ellenizzazione con la metà del VI sec. a. C. Nella fase della prima metà del V sec. predomina il tipo di cratere a colonnette, spesse volte di imitazione locale. Il centro, verso la metà del III sec. a. C., si sposta verso la vallata del Salso. Da questo nuovo insediamento è nata anche la grande villa romana di S. bassa, da dove proviene un ritratto virile di età tetrarchica.

Bibl.: B. Pace, Arte e Civiltà della Sicilia Antica, II, 1938, p. 146; D. Adamesteanu, ᾿Ανάκτορα o sacelli?, in Arch. Class., VII, 1956, pp. 183-186; id., Le fortificazioni ad aggere nella Sicilia centro-meridionale, in Rend. Lincei, XI, 1957, pp. 11-12: id., Nouvelles fouilles et recherches archéologiques à Géla et dans l'arrière-pays, in Rev. Arch., XLIX, 1957, pp. 20-46; 147-180; P. Orlandini, in Arch. Class., XV, 1963, p. 86 ss.; C. Merighi, ibid., p. 97 ss.

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