saccade
Rapido movimento oculare che porta una regione inizialmente periferica al centro del campo visivo (nella fovea). La differenza spaziale tra la regione periferica di interesse e la fovea è detta ampiezza della saccade. Direzione e ampiezza della saccade sono largamente sotto controllo volontario, ma per ogni altro verso le saccadi sono movimenti altamente stereotipati. La durata e la velocità di una data saccade, per es., sono determinate univocamente dall’ampiezza e non possono essere cambiate o controllate volontariamente. I tempi di reazione saccadici possono variare tra i 120 e i 350 ms. Poiché sono molto veloci (fino a 900°/s), una volta iniziate, le saccadi non possono essere guidate da feedback visivo. Al contrario, il sistema nervoso deve eseguire le saccadi con un controllo open-loop. In questo senso, le saccadi sono spesso considerate movimenti oculari balistici. La relazione tra la durata (D, in millisecondi) e l’ampiezza (A, in gradi) di una saccade è tipicamente D=2,2A+21. Per saccadi di piccola ampiezza (〈10°), per le quali l’attrito viscoso dell’occhio è un fattore principale, esiste una relazione lineare tra l’ampiezza e la velocità. Per saccadi più ampie, la velocità continua a crescere con l’ampiezza, ma in modo sublineare. Le relazioni lineari tra ampiezza, velocità e durata delle saccadi sono dette sequenza principale. Benché le saccadi siano in genere ben descritte dalla sequenza principale, in date condizioni comportamentali, i tempi di iniziazione possono variare considerevolmente. Generalmente, si ritiene che questa variabilità abbia origine nei centri corticali superiori, dove il punto di arrivo della saccade è inizialmente selezionato, e non nei circuiti neuronali che controllano la velocità e durata del segnale che genera la saccade.
→ Neuroscienze. Basi fisiologiche dei processi decisionali