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SACCARINA

di Luigi MASCARELLI - Alberico BENEDICENTI - - Enciclopedia Italiana (1936)
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SACCARINA (o solfoimide benzoica C7H5O3NS)

Luigi MASCARELLI
Alberico BENEDICENTI

È la sostanza più usata come surrogato dello zucchero: però in parecchi stati il suo impiego per edulcorare bevande e alimenti è vietato. Fu preparata per la prima volta da Fahlberg e Remsen (1879). Fahlberg, accortosi a caso dello straordinario sapore dolce, si pose tosto a fabbricarla su vasta scala impiantando una vera industria della saccarina, che fece la sua prima comparsa nel 1885 a Londra all'esposizione delle invenzioni.

Per la preparazione si parte dal toluene che, col primitivo processo di Fahlberg (1886), si sottopone a una serie di reazioni rappresentabili con lo schema

Le difficoltà di esecuzione di taluni passaggi e la formazione di considerevoli quantità di sottoprodotti rendono costoso il procedimento; F. Heyden, dopo il 1891, lo ha alquanto raccorciato. Questi e parecchi altri processi sono tutti brevettati. Il prezzo di produzione è ancora relativamente elevato, nonostante l'utilizzazione dei sottoprodotti. Notevoli quantità vengono fabbricate in Svizzera, Germania, minori in Francia, Cecoslovacchia, Inghilterra, Olanda, Stati Uniti d'America; in Italia sono vietate produzione e importazione, salvo che per uso farmaceutico e con vendita riservata ai farmacisti, ma durante la guerra mondiale e per poco tempo dopo se ne produsse per conto dello stato (zucchero di stato, quadretti al 0,5%).

La saccarina si presenta variamente cristallizzata a seconda del solvente da cui si ottiene (acqua, alcool, acetone, acido acetico, ecc.): d'ordinario è in polvere bianca, senza odore. Ricristallizzata da 160 parti d'acqua bollente si fonde a 218°-220° (pura a 224°). Le soluzioni sono intensamente dolci (500 volte lo zucchero; il sapore dolce è ancora avvertibile alla diluizione 1:100.000): perciò è impiegata in farmacia sia per sostituire lo zucchero nella dieta dei diabetici sia, mescolata agli alcaloidi, per mitigarne il sapore amaro. Attraversa l'organismo senza modificarsi, per cui si ritrova inalterata nelle urine e nelle feci. Ha comportamento di acido forte, scompone i carbonati e gli acetati formando sali, di cui quelli alcalini sono molto solubili e hanno sapore dolce intenso. Il saccarinato sodico

trova impiego col nome di saccarina solubile o cristalsaccarina o cristallosio; la sucramina è saccarinato di ammonio; la sugarina è metilsaccarina

In commercio v'ha la saccarina 500 volte dolcificante, contenente solo tracce di acido p- solfaminbenzoico o parasaccarina (non dolce), quella 300 volte, che ne contiene fino al 30% e quella solubile o cristallosio. Si è anche cercato di porre in commercio le saccarine celate, cioè sostanze quasi insipide (per es., acido o- solfaminbenzoico e i suoi sali o il suo etere metilico, detto amerol) facilmente trasformabili in saccarina per azione di acidi a caldo. Moltissime sono le reazioni colorate o di precipitazione proposte per la ricerca, trattandosi di un prodotto che frequentemente occorre rintracciare non tanto perché possa eventualmente recar danno alla salute, quanto perché la sostituzione allo zucchero, alimento eminentemente termogenico, di una sostanza che non possiede nessun potere nutritivo costituisce una vera frode. La ricerca di piccole quantità negli alimenti e bevande si compie basandosi sulla proprietà (non posseduta dagli zuccheri) di essere solubile in etere e ligroina.

Bibl.: O. Bever, Über die Kontrolle und Herstellung von Saccharin, Zurigo 1918; id., Handbuch der Saccharinfabrikation, ivi 1923; W. Herzog, Die Verwertung der Nebenprodukte der Saccharinfabrikation, Stoccarda 1926.

Farmacologia. - Le antiche ricerche di V. Aducco, di U. Mosso (1886) e di P. Albertoni hanno dimostrato che la saccarina si può considerare, a piccole dosi, del tutto innocua, senza influenza sul ricambio, senza sensibile azione sui fermenti digestivi. Però secondo P. Bert (1918) essa aumenterebbe la secrezione dell'acido cloridrico del succo gastrico. Viene rapidamente assorbita dal tubo digerente, non lo irrita e non dà nemmeno irritazione renale pur esercitando una certa azione antisettica. Sono stati presi senza disturbo fino a gr. 5 di saccarina in una sol volta. È usata nel diabete in sostituzione dello zucchero e anche nella polisarcia con la stessa indicazione. È controindicata nell'ipercloridria e nell'ulcera gastrica. Si dà in compresse alla dose di g. 0,10-0,25.

Vedi anche
dolcificante Sostanza naturale (per es., il saccarosio) o artificiale (per es., la saccarina) capace di dare sapore dolce ad alimenti e bevande. I dolcificante si possono dividere anche in calorici (carboidrati e alcol polivalenti) e non calorici, questi ultimi molto richiesti come sostituti del saccarosio.  ● L’impiego ... mannitolo Alcol esavalente (esite), C6H14O6, che si può estrarre dalla manna di cui costituisce il componente principale. Il mannitolo è presente anche in funghi, in alghe, nei gelsomini, nelle olive ecc.; si trova nell’urina e si origina in seguito a processi fermentativi di alcuni zuccheri. Esiste in due forme ... coloranti indigoidi Coloranti organici contenenti nella molecola l’aggruppamento cromoforo: caratteristico dell’indaco (➔). monopolio È una forma di mercato caratterizzata dall’accentramento dell’offerta o della domanda nelle mani di un solo venditore o di un solo compratore (monopolio unilaterale) o di entrambi (monopolio bilaterale) e di conseguente chiusura del mercato stesso. Per questa sua caratteristica, le posizioni di monopolio ...
Altri risultati per SACCARINA
  • saccarina
    Enciclopedia on line
    Composto chimico (detto anche sucrina o sicosina), immide ciclica dell’acido o-solfobenzoico, di polvere bianca cristallina, inodore, di sapore dolce persistente, ancora percettibile in soluzione acquosa alla diluizione 1:100.000; poco solubile in acqua fredda, più solubile in acqua bollente, in alcol, ...
  • saccarina
    Dizionario di Medicina (2010)
    Composto organico, immide dell’acido orto-solfobenzoico, che si presenta come una polvere bianca cristallina, inodore, di sapore dolce persistente, ancora percettibile in soluzioni acquose diluitissime. Per il suo fortissimo potere dolcificante (300÷500 volte maggiore di quello del saccarosio) la s. ...
Vocabolario
saccarina
saccarina s. f. [der. del lat. sacchărum «zucchero»]. – Composto organico, imide dell’acido orto-solfobenzoico, che si presenta come una polvere bianca cristallina, inodore, di sapore dolce persistente, ancora percettibile in soluzioni...
saccarinato²
saccarinato2 saccarinato2 s. m. [der. di saccarina]. – In chimica organica, nome generico di derivato della saccarina per sostituzione dell’atomo di idrogeno del gruppo imide (=NH) con un metallo monovalente: s. di sodio, di litio, d’ammonio,...
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