SACCARINA (o solfoimide benzoica C7H5O3NS)
È la sostanza più usata come surrogato dello zucchero: però in parecchi stati il suo impiego per edulcorare bevande e alimenti è vietato. Fu preparata per la prima volta da Fahlberg e Remsen (1879). Fahlberg, accortosi a caso dello straordinario sapore dolce, si pose tosto a fabbricarla su vasta scala impiantando una vera industria della saccarina, che fece la sua prima comparsa nel 1885 a Londra all'esposizione delle invenzioni.
Per la preparazione si parte dal toluene che, col primitivo processo di Fahlberg (1886), si sottopone a una serie di reazioni rappresentabili con lo schema
Le difficoltà di esecuzione di taluni passaggi e la formazione di considerevoli quantità di sottoprodotti rendono costoso il procedimento; F. Heyden, dopo il 1891, lo ha alquanto raccorciato. Questi e parecchi altri processi sono tutti brevettati. Il prezzo di produzione è ancora relativamente elevato, nonostante l'utilizzazione dei sottoprodotti. Notevoli quantità vengono fabbricate in Svizzera, Germania, minori in Francia, Cecoslovacchia, Inghilterra, Olanda, Stati Uniti d'America; in Italia sono vietate produzione e importazione, salvo che per uso farmaceutico e con vendita riservata ai farmacisti, ma durante la guerra mondiale e per poco tempo dopo se ne produsse per conto dello stato (zucchero di stato, quadretti al 0,5%).
La saccarina si presenta variamente cristallizzata a seconda del solvente da cui si ottiene (acqua, alcool, acetone, acido acetico, ecc.): d'ordinario è in polvere bianca, senza odore. Ricristallizzata da 160 parti d'acqua bollente si fonde a 218°-220° (pura a 224°). Le soluzioni sono intensamente dolci (500 volte lo zucchero; il sapore dolce è ancora avvertibile alla diluizione 1:100.000): perciò è impiegata in farmacia sia per sostituire lo zucchero nella dieta dei diabetici sia, mescolata agli alcaloidi, per mitigarne il sapore amaro. Attraversa l'organismo senza modificarsi, per cui si ritrova inalterata nelle urine e nelle feci. Ha comportamento di acido forte, scompone i carbonati e gli acetati formando sali, di cui quelli alcalini sono molto solubili e hanno sapore dolce intenso. Il saccarinato sodico
trova impiego col nome di saccarina solubile o cristalsaccarina o cristallosio; la sucramina è saccarinato di ammonio; la sugarina è metilsaccarina
In commercio v'ha la saccarina 500 volte dolcificante, contenente solo tracce di acido p- solfaminbenzoico o parasaccarina (non dolce), quella 300 volte, che ne contiene fino al 30% e quella solubile o cristallosio. Si è anche cercato di porre in commercio le saccarine celate, cioè sostanze quasi insipide (per es., acido o- solfaminbenzoico e i suoi sali o il suo etere metilico, detto amerol) facilmente trasformabili in saccarina per azione di acidi a caldo. Moltissime sono le reazioni colorate o di precipitazione proposte per la ricerca, trattandosi di un prodotto che frequentemente occorre rintracciare non tanto perché possa eventualmente recar danno alla salute, quanto perché la sostituzione allo zucchero, alimento eminentemente termogenico, di una sostanza che non possiede nessun potere nutritivo costituisce una vera frode. La ricerca di piccole quantità negli alimenti e bevande si compie basandosi sulla proprietà (non posseduta dagli zuccheri) di essere solubile in etere e ligroina.
Bibl.: O. Bever, Über die Kontrolle und Herstellung von Saccharin, Zurigo 1918; id., Handbuch der Saccharinfabrikation, ivi 1923; W. Herzog, Die Verwertung der Nebenprodukte der Saccharinfabrikation, Stoccarda 1926.
Farmacologia. - Le antiche ricerche di V. Aducco, di U. Mosso (1886) e di P. Albertoni hanno dimostrato che la saccarina si può considerare, a piccole dosi, del tutto innocua, senza influenza sul ricambio, senza sensibile azione sui fermenti digestivi. Però secondo P. Bert (1918) essa aumenterebbe la secrezione dell'acido cloridrico del succo gastrico. Viene rapidamente assorbita dal tubo digerente, non lo irrita e non dà nemmeno irritazione renale pur esercitando una certa azione antisettica. Sono stati presi senza disturbo fino a gr. 5 di saccarina in una sol volta. È usata nel diabete in sostituzione dello zucchero e anche nella polisarcia con la stessa indicazione. È controindicata nell'ipercloridria e nell'ulcera gastrica. Si dà in compresse alla dose di g. 0,10-0,25.