sacrato
È usato come sinonimo di " sacro ", e perciò è riferito a cose più o meno intimamente connesse con il culto reso alla divinità o con i misteri della religione. L'identità di campo semantico fra i due vocaboli risulta evidente dallo stesso testo: la porta che adduce al Purgatorio è detta sacrata (Pg IX 130) e sacra (v. 134); per indicare la Commedia, D. usa nella terza cantica sia la locuzione sacrato poema (XXIII 62), sia quella di poema sacro (XXV 1).
La stessa identità di valore si ha quando il vocabolo è usato in senso estensivo con il significato di " degno di particolare venerazione e riverenza "; lo comprova il confronto fra Cv IV V 16 O sacratissimo petto di Catone, chi presummerà di te parlare?, e Pg I 80, dove Virgilio, rivolgendosi all'Uticense, lo chiama santo petto; in entrambi i passi, infatti, fonte di D. è Seneca Ep VII 5 dove, sempre a proposito di Catone, ricorre la locuzione " o sacrum pectus ".
Ha valore di participio e significa " consacrato ", in Pg XX 60. Per dire che la serie dei re Capetingi ebbe inizio da suo figlio Roberto I, Ugo Capeto usa la circonlocuzione [da lui] cominciar di costor le sacrate ossa, con allusione all'usanza, per i re di Francia, di farsi consacrare solennemente dall'arcivescovo di Reims nella cerimonia dell'incoronazione. Così intendono i più (Benvenuto, Buti, Anonimo fra gli antichi; quasi tutti i commentatori moderni), anche se non si può escludere che Ugo usi il vocabolo nel senso nobile e consueto di " sacro ", ma adoperandolo per antifrasi, come suppongono Mattalia e Sapegno. Del tutto inaccettabile dev'essere considerata l'interpretazione proposta dall'Ottimo (" Per contrario parla, cioè maladette ed esecrabili ") e dal Serravalle (" Sacrata ossa, idest maledicta et execrabilia "). Anche a voler prescindere dal fatto che né s. né ‛ sacro ' compaiono mai, in esempi certi, con il valore di " esecrando " attestato per il latino ‛ sacer ' e per il francese sacré (cfr. F. D'Ovidio), " né D. poté far dire a Ugo che le ossa di tutti i suoi successori, compreso San Luigi, fossero " esecrande, " né ciò si accorda con quel che Ugo Capeto dice nei vv. 61-63 " (Scartazzini-Vandelli). Si noti anche che in Pg XXII 40 D. traduce con sacra, nel senso (come vogliono parecchi interpreti) di " santa ", un " sacra " che nel testo di Virgilio (Aen. III 57) significa appunto " esecranda ". v. SACRO.
Bibl. -F. D'Ovidio, Sette chiose alla Commedia, in " Studi d. " VII (1923) 67.