sacrificio
Rinuncia, volontaria o imposta, a beni e servizi, e in particolare a necessità elementari.
In macroeconomia, si definisce rapporto di s. (ingl. sacrifice ratio) il costo, misurato dal calo del PIL o dall’aumento della disoccupazione, di una riduzione dell’inflazione, spesso associata a interventi restrittivi di politica monetaria.
Il rapporto di s. registra dunque la perdita di benessere per tutti gli agenti economici in un periodo di disinflazione, interpretato, secondo un approccio di tipo keynesiano, come una contrazione della domanda aggregata. Graficamente, questa connessione è rappresentata dalla cosiddetta curva di Phillips (➔ Phillips, curva di), che esprime una relazione negativa fra il tasso di inflazione e quello di disoccupazione: una diminuzione del primo è associata a un incremento del secondo, e viceversa. L’analisi può essere facilmente estesa alla crescita del PIL, data la stretta connessione tra maggiore disoccupazione e minore crescita, o contrazione, della produzione aggregata, una connessione nota come legge di Okun (➔ Okun, legge di).
Formalmente, il rapporto di s. è dato dalla perdita cumulata di output, in percentuale del livello naturale di piena occupazione, dovuta al decremento di un punto percentuale del tasso di inflazione. Il suo valore dipende, nei singoli casi specifici, da numerosi fattori: per es., è inferiore se l’aggiustamento dei prezzi, e quindi delle aspettative degli operatori, è più rapido (come nel caso di una banca centrale che fissa in modo credibile un target di inflazione), ovvero se esso è accompagnato da politiche fiscali accomodanti, o ancora quando il mercato del lavoro è flessibile (grazie, in particolare, a una limitata durata dei contratti).