Sadducei
Setta giudaica (da Sadoc, sommo sacerdote del tempo di Salomone, ma il movimento sorse solo nel sec. II a.C.).
Su di essa riferisce alcune notizie Flavio Giuseppe (Guerra giudaica II 119, 164-166; Antichità giudaiche XVIII 11, 16-17). I S. sono contrapposti ai Farisei; i primi avrebbero trovato adepti specialmente fra la classe aristocratica, laica e sacerdotale. Essi erano meno rigoristi, rispetto ai Farisei, nell'osservanza della legge, ammettevano solo l'autorità dei libri ispirati, non quella delle tradizioni, e avevano un atteggiamento più liberale nei confronti della cultura greca e degli stranieri. Lo scrittore ebreo li avvicina agli epicurei della filosofia greca. Il Nuovo Testamento in parte conferma o integra tali informazioni. In particolare esso mette in rilievo il fatto che i S. non credevano alla resurrezione dei corpi (Matt. 22, 23; cfr. Act. Ap. 23, 8); tale scetticismo è dimostrato dalla capziosa domanda rivolta a Gesù circa il marito legittimo, nell'altra vita, di una donna che ne abbia avuto sette in questa vita (Matt. 22, 23-33).
A tale episodio allude D. l'unica volta che menziona indirettamente i S.: Se mai quel santo evangelico suono / che dice ‛ Neque nubent ' intendesti, / ben puoi veder perch'io così ragiono (Pg XIX 136-138).