saetta
Il vocabolo s'incontra più volte in D.; " le immagini tratte dall'arco sono, com'è naturale, assai frequenti nei poeti antichi e medievali " (Steiner). Non ricorre mai nelle opere in prosa.
Ha valore concreto in If XII 56 corrien centauri, armati di saette, e in Fiore CCXIX 11.
Così anche quando il termine è incluso in similitudini, costituendo la s. per la sua velocità valido termine di confronto: If VIII 13 Corda non pinse mai da sé saetta; Pg XXXII 35 disfrenata saetta; Pd V 91 saetta che nel segno / percuote, e XXIX 24; XVII 27 saetta previsa vien più lenta (espressione in uso di frequente nelle similitudini medievali: " Praevisa minus laedere tela solent ", Galterius Anglicus; cfr. anche s. Gregorio Magno Omel. XXXV).
Più spesso si tratta di s. amorose dirette al cuore della persona amata: Rime CXVI 74 ogni saetta lì spunta suo corso; CIII 8, e 82 dalle per lo cor d'una saetta; L 57, Rime dubbie III 5 8, Fiore II 7. Allegoriche sono le cinque s. di Fiore I 8 (Bieltà, Angelicanza, Cortesia, Compagnia, Buona Speranza).
Con s. s'indicano per traslato anche i raggi del sole: Pg II 56 lo sol... avea con le saette conte / di mezzo 'l ciel cacciato Capricorno.