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SAFED

di Roberto ALMAGIA - Donato BALDI - - Enciclopedia Italiana (1936)
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SAFED (Ṣafad; A. T.; 88-89)

Roberto ALMAGIA
Donato BALDI

Cittadina della Palestina, la principale dell'alta Galilea, situata a 835 m. di altezza su una collina assai isolata, che guarda da lontano il lago di Tiberiade. Conta circa 9500 ab., dei quali 6450 maomettani, 2550 Ebrei e appena 350 cristiani. La colonia ebraica è in parte molto antica. La città è divisa in quartieri; ha strade ripide e in genere assai strette; ma, a causa dell'altezza, il clima è eccellente; i dintorni sono ricchi d'acqua e hanno belle praterie e buoni pascoli. Vi è un sanatorio per malati di petto, l'unico della Palestina. Una buona strada automobilistica sale a Safed dal lago di Tiberiade; un'altra rotabile la collega direttamente a S. Giovanni d'Acri.

Ricostruita quasi per intero dopo il terremoto del 1873, ha aspetto recente, ma conserva la caratteristica orientale con vie strette e tortuose, con casette a un solo piano sormontate da terrazze, con la netta divisione dei quartieri: curdo, musulmano ed ebreo che si susseguono aggrappati sui ripidi declivî del monte coronato da un castello crociato ora in rovina.

Storia. - La città detta Saft nella lista di Tutmosi III; Sephet di Galilea nel testo latino del libro di Tobia (I,1), corrisponde forse a Seph fortificata da Giuseppe Flavio nella guerra romana del 67. Dopo la distruzione di Gerusalemme, Sephath fu sede di famiglie sacerdotali e di numerosi Ebrei che vi fecero fiorire gli studî talmudici. I geografi arabi dei secoli VII-XI ne descrivono l'importanza strategica. Folco d'Angiò nel 1140 vi costruì una fortezza ove riparò Baldovino III dopo la disfatta di Ḥulleh (1157). Strenuamente difesa dai Templari, capitolò nell'assedio di Saladino (1188), e fu smantellata nel 1220.

Resa ai Templari nel 1240, fu ricostruita con gli aiuti finanziarî di Benedetto vescovo di Marsiglia, ma nel 1266 fu di nuovo presa dal sultano Baibars che vi massacrò numerosi cristiani. Presidio in seguito di guarnigione turca, fu occupata nel 1799 dalle truppe di Napoleone.

Nel sec. XVI si rifugiarono a Safed numerosi Ebrei specialmente d'origine polacca e spagnola che la resero celebre per il movimento dello studio della Cabala. Nel 1563 vi sorse la prima stamperia della Palestina. È città sacra degli Ebrei.

Vedi anche
Yōsēf Caro Caro, Yōsēf. - Giurista ebreo (Toledo 1488 - Ṣafad, Palestina, 1575), molto versato nel diritto talmudico; ebbe tendenze al misticismo cabalistico e alla vita ascetica. Autore di un commento al codice di diritto talmudico redatto da Ya῾ăqōb ben Āshēr (Bēt Yōsēf "Casa di Giuseppe", 1550-1551), scrisse ... Yiṣḥāq Lùria Lùria, Yiṣḥāq. - Cabalista ebreo (Gerusalemme 1534 - Safed 1572), la cui dottrina fu esposta dai discepoli e specialmente da Ḥayyīm Vital Calabrese (1543-1620). Elaborò uno degli ultimi grandi sistemi del pensiero mistico ebraico; sostenne una dottrina dinamica della creazione e della storia in tre tempi, ... cabala (ebr. qabbālā) Complesso delle dottrine mistiche ed esoteriche ebraiche circa Dio e l’universo, che si asserivano rivelate a un numero ristretto di persone e tramandate da generazione a generazione. In tale accezione il termine è usato non prima del 13° sec. (da Isacco il Cieco). Si possono distinguere ... Galilea (ebr. Gālīl) Nome storico con il quale si designa la parte settentrionale dell’altopiano della Palestina limitato a N dalle pendici meridionali del Libano, a S dalla vasta piana di Esdrelon, a E dal fiume Giordano e dal Lago di Tiberiade. Non si considera propriamente Galilea la fascia pianeggiante ...
Altri risultati per SAFED
  • Safed
    Dizionario di Storia (2011)
    Cittadina d’Israele, situata su uno dei rilievi dell’alta Galilea. La storia di S. acquista rilievo nel periodo postbiblico: dopo la distruzione di Gerusalemme, fu sede di famiglie sacerdotali e di numerosi ebrei che vi fecero fiorire gli studi talmudici. S. è considerata una delle quattro città sante ...
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