ṢAFFĀRIDI
RIDI Breve dinastia musulmana, che comprende tre soli sovrani, e nel sec. III eg., IX d. C., ebbe dominio nel Sigistān (Persia orientale) e nel Fārs. Ya‛qūb figlio di un certo Laith, detto aṣ-Ṣaffār ("il calderaio"), verso il 255/868 riuscì a succedere come governatore, in nominale sudditanza dal califfo di Baghdād, a Ṣāliḥ ibn Naṣr nel Sigistān, cui appunto in quell'anno annesse Harāh, e il Fārs. Visto estendersi il suo potere, osò persino ribellarsi e marciare contro il califfo, ma fu sconfitto; morendo nel 265/878, lasciò il fratello ‛Amr a capo di un territorio che comprendeva si può dire tutta la Persia orientale. Ma questi, dopo un ventennio d'incontrastato dominio, fu a sua volta attaccato dai Sāmānidi di Transoxiana (287/900), spinti dal califfo al-Mu‛taḍid a sbarazzarlo del troppo potente vassallo. ‛Amr fu battuto e catturato da Ismā‛īl I il Sāmānide; gli succedeva nel Sigistān il nipote Ṭāhir, che solo tre anni dopo, per avere cercato di ristabilire il dominio ṣaffāride nel Fārs, veniva anch'egli fatto prigioniero. Nonostante gli sforzi, durati quasi un secolo, di varî pretendenti della famiglia, col 290-293 il dominio dei Ṣaffāridi può considerarsi finito, e i territorî da essi dominati furono incorporati allo stato sāmānide.
Bibl.: S. Lane Poole, The mohammadan Dynastie, Londra 1894, pp. 129-130; E. de Zambaur, Manuel de généalogie et chronologie pour l'histoire de l'Islam, Hannover 1927, pp. 199-201.