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Saffo

di Emanuele Lelli - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Saffo

Emanuele Lelli

La poetessa dell’amore femminile

Vissuta nell’isola di Lesbo oltre 2.500 anni fa, Saffo fu a capo di un tiaso, una sorta di collegio in cui venivano educate le fanciulle in vista del matrimonio; a loro, specialmente nel momento del commiato, la poetessa dedica carmi di affetto e di nostalgia, di cui possiamo leggere oggi solo pochi frammenti

A Lesbo, 2.500 anni fa

La più famosa poetessa di tutti i tempi nasce nel 7° secolo a.C. in una delle isole più settentrionali della Grecia: Lesbo. A quel tempo Lesbo è un centro importantissimo di cultura e vanta già una tradizione poetica che affonda le radici nel leggendario episodio della testa di Orfeo, portata dalle onde sulle rive dell’isola, insieme alla sua lira, che continua a emettere suoni melodiosi. A causa di una lotta politica tra gruppi di aristocratici, Saffo è costretta per alcuni anni all’esilio in Sicilia. Al ritorno diviene una delle protagoniste della vita culturale, a capo di un tiaso, un’istituzione religiosa e pedagogica in cui le giovani figlie delle aristocrazie, non solo dell’isola, compiono la loro educazione in vista del matrimonio. È in questa scuola, cui Saffo dedica tutta la vita, che nasce la sua poesia più significativa.

Diversi aneddoti, già dall’antichità, sono riferiti alla poetessa: si sarebbe innamorata di un traghettatore, Faone, e l’amore non corrisposto sarebbe stato la causa del suo suicidio, un tuffo senza ritorno dall’alta rupe di Leucade. Ma la tradizione biografica antica, probabilmente, ha costruito episodi intriganti sulla base di alcuni dati presenti nei testi di Saffo.

La sacerdotessa dell’amore

Un verso di Alceo, poeta di Lesbo contemporaneo di Saffo, definisce la poetessa «dai capelli di viola, veneranda». Saffo è «veneranda» perché il suo ruolo nel tiaso è in primo luogo religioso. Il tiaso, infatti, è molto probabilmente una comunità a carattere soprattutto religioso e iniziatico. L’iniziazione, tuttavia, ha un preciso scopo sociale e culturale: preparare le ragazze al matrimonio e alla futura vita nella società aristocratica. Saffo, quindi, è in primo luogo sacerdotessa di Afrodite (la romana Venere), dea protettrice delle fanciulle.

In onore della dea vengono svolti riti e cerimonie sacre, a lei sono dedicati canti e danze nei luoghi misteriosi di Lesbo, descritti nelle poesie di Saffo.

I componimenti della poetessa – che nelle edizioni antiche iniziavano proprio con un Inno ad Afrodite, e che possiamo leggere soltanto in pochissimi frammenti senza poter apprezzare la musica e il canto che li accompagnavano – hanno come prima destinazione le cerimonie, interne al tiaso o aperte alle famiglie delle fanciulle, in cui si celebrano i momenti della vita comunitaria in onore della dea, dall’ingresso nel tiaso fino all’addio, cioè al momento in cui la ragazza si separa dal gruppo per andare in sposa.

Nell’ora dolorosa del commiato Saffo e le altre ragazze rievocano i momenti felici trascorsi insieme e augurano alla sposa un futuro pieno di gioie: Saffo compone in queste occasioni gli epitalami, «canti matrimoniali» in cui spesso ricorda con toni struggenti, a volte con veri accenti di gelosia, il legame che univa lei e le altre fanciulle alla ragazza ora sposa.

La fortuna di Saffo, decima Musa

Saffo, anche perché donna, fu tra gli autori greci più famosi e apprezzati dell’antichità: venne definita addirittura «la decima Musa», e i suoi carmi servirono poi da modello e fonte di ispirazione per numerosissime generazioni di poeti.

Dalla tarda antichità, e poi con l’età cristiana, gli appassionati legami che Saffo spesso manifesta con le fanciulle del tiaso furono interpretati in senso omosessuale e criticati. Se è senz’altro vero che una componente di questo tipo fu uno degli aspetti del tiaso saffico, va detto tuttavia che il carattere di questo rapporto fu di natura pedagogica e iniziatica piuttosto che passionale in senso moderno. L’interpretazione omosessuale di Saffo, in ogni caso, perdurò per tutto il Medioevo e l’Età moderna, contribuendo da una parte ad accrescere il fascino misterioso della sua poesia e della sua figura, dall’altro a creare un fraintendimento che ha fatto di Saffo, in età recente, un simbolo del femminismo e ha lasciato traccia nella nostra lingua, dove saffico e lesbico designano ormai l’amore tra donne.

Vedi anche
Alcèo Alcèo (gr. ᾿Αλκα˜ιος, anche ᾿Αλκεύς; lat. Alcaeus). - Poeta greco (sec. 7º-6º a. C.) di Mitilene, nell'isola di Lesbo. Fu, insieme a Saffo, sua conterranea e contemporanea, il rappresentante della "lirica eolica". Vita. Di famiglia aristocratica, partecipò alle lotte civili che agitarono la sua città; ... Lesbo (gr. Λέσβος) Isola della Grecia (1630 km2 con 90.000 ab. circa), situata nel Mar Egeo settentrionale, di fronte all’Anatolia dalla quale è separata da due canali poco profondi. Il nome della città principale, Mitilene (gr. Μυτιλήνη), si estese nel Medioevo a tutta l’isola, che fu chiamata in veneto ... epitalamio Serenata che gli antichi Greci cantavano presso la stanza nuziale la sera delle nozze. I primi epitalamio letterari si trovano in Saffo; in età ellenistica ne composero Callimaco, Eratostene, Partenio, ma l’unico epitalamio greco giunto intero è l’idillio 18 di Teocrito per le nozze di Menelao ed Elena.  ● ... Faone (gr. Φάων) Mitico traghettatore dell’isola di Lesbo che, avendo portato nella sua barca, senza compenso, Afrodite, ebbe dalla dea un vaso di unguento con il quale, da vecchio e brutto, divenne un bellissimo giovane amato da tutte le donne. Secondo Ovidio, che riprende un motivo anteriore, probabilmente ...
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    Poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.). Nacque ad Ereso, ma visse nella principale città di Lesbo, Mitilene. Era di famiglia nobile e secondo una notizia antica fu, tra il 607 e il 590, in esilio in Sicilia, forse perché in contrasto con la stirpe dei Cleanattidi, dominante ...
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    Enciclopedia Italiana (1936)
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Vocabolario
saffismo
saffismo s. m. [dal fr. saphisme, der. del nome di Saffo, la poetessa greca cui la tradizione, a cominciare dalla commedia attica, attribuiva questa tendenza sessuale]. – Omosessualità femminile, lo stesso che lesbismo.
eòlio²
eolio2 eòlio2 agg. [dal lat. Aeolius, gr. Αἰόλιος]. – Lo stesso che eolico2 (degli antichi Eoli), ma soprattutto con riferimento alla poetessa Saffo e alla poesia fiorita nell’isola di Lesbo: l’e. lira; l’e. carme; la fanciulla e. o la...
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